Dal Vangelo secondo Marco (6,30-34)
In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare.
Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero.
Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.
Riunirsi attorno a Gesù è il segreto del vivere.
Non perdere mai il legame con Lui e provare a fare di Lui il centro e il perno della Comunità dei discepoli sembra essere la mossa vincente.
Ci siamo affezionati, in questa calda estate di europei di calcio, all’immagine di un gruppo che si stringe (si riunisce) attorno al proprio allenatore. Probabilmente è stato il quid, il qualcosa in più, che ha permesso agli azzurri del pallone di aggiudicarsi il titolo europeo. Senza nulla togliere alla bravura personale dei calciatori, dell’allenatore e del suo staff, c’è qualcosa che va oltre la tecnica e le competenze e le capacità: il cuore.
E il cuore va sempre coccolato, fatto emozionare, motivato…solo il cuore può metterci un palpito in più…
Gesù sa come emozionare il cuore. Non solo quello degli apostoli. Anche il mio. Anche quando la fatica sembra avere la meglio.
Abbiamo bisogno, di tanto in tanto, di mettere da parte le strategie e le cose da fare per dedicare tempo e spazio alle questioni di cuore. Vale con Gesù, vale nelle relazioni con coloro con cui condividiamo la vita.
Prima, allora, di pensare a organizzare vacanze – tra l’altro quella organizzata da Gesù per i suoi non andrà neanche in porto – preoccupiamoci di riprendere in mano le nostre relazioni ri-partendo dal cuore.
L’attrazione che Gesù esercita va oltre il cerchio ristretto dei suoi. È attrazione che a mo’ di cerchi concentrici che si allargano espandendosi contagia anche i tanti che di Lui hanno già avuto una minima esperienza o semplicemente ne hanno solo sentito parlare. Ecco che il gruppo si allarga, si espande mettendosi in movimento e seguendo il centro gravitazionale, Gesù, anche se questi continua a viaggiare, a navigare. C’è una forza di attrazione che Gesù esercita indipendentemente da coloro cui questa forza giunge. È la forza che non solo muove i cuori di donne e uomini in ricerca di senso e di significato nella vita, è la forza che lega tutti gli elementi, del mondo e del cosmo.
Eppure questa forza d’attrazione non basta.
Occorre che Lui, il Signore, scenda dalla barca, si muova, e faccia il primo passo verso la sete e la fame degli uomini e delle donne. C’è, in sostanza un Dio che in Cristo Gesù, si è mosso e continua a muoversi verso i cuori degli uomini e delle donne, di tutti, di ciascuno.
È Lui che ci raggiunge.
È Lui che, guardandoci con occhi di predilezione e di misericordia, s’immedesima nelle nostre vicende, le fa sue, le abita e le com-prende, e – cuore a cuore – ci parla consegnando a noi e per noi parole di vita e di vita eterna.
E non è tutto. Da qui a poco consegnerà, moltiplicandolo, il Pane della Vita e del cammino. Consegnerà se stesso.
Per noi, stanchi e oppressi, da tanto e da tutto, Gesù si fa offerta e dono, ristoro e forza.