Lecce – L’8 dicembre 1854, con la bolla “Ineffabilis Deus”, papa Pio IX proclamava il dogma dell’Immacolata Concezione. Maria, la Madre di Gesù, nasce senza peccato originale, pura e pronta, quando sarebbe giunto il momento, ad accogliere il Figlio di Dio.
Proprio per rendere omaggio alla festa mariana fra le più importanti del calendario liturgico, il Coro Liturgico – Polifonico “Maria SS. Assunta” della Cattedrale di Lecce, il 7 dicembre, a conclusione del novenario, pregherà cantando e dedicando a Colei che è la Madre per eccellenza, un momento di riflessione sulla bellezza del ruolo, della scelta, dell’accoglienza, della maternità e dell’Amore. Un concerto che accoglierà i suoi uditori come in una bolla, un microcosmo alternativo, che dona pace in un mondo che ancora oggi continua a parlare di guerra.
Il programma, curato dal M° Tonio Calabrese, organista liturgico e direttore del Coro della Cattedrale di Lecce, prevede un percorso storico-musicale contraddistinto da due momenti. Nel primo si eseguirà l’antico “Inno Akathistos” composto dal maestro Luigi lasagna. L’inno, tra i più famosi che la Chiesa Ortodossa dedica alla Theotokos, la genitrice di Dio, è stato composto nel V secolo e resta il modello per molte composizioni innografiche e litaniche antiche e recenti. Il termine a- kathistos, significa “non seduti”, perché la Chiesa, in segno di riverente ossequio nei confronti della Madre di Gesù desidera venga cantato o recitato restando in piedi. La narrazione è affidata alla voce di don Vito Caputo, parroco della Cattedrale, mentre gli interventi del coro si alterneranno al canto solista assegnato, per l’occasione, alle voci di Stefania Patavia e Annarita Risola.
La seconda parte del concerto prevede canti mariani. Si inizierà con il famoso inno “Tota Pulchra”, secondo la melodia gregoriana, con le elaborazioni delle risposte a quattro voci dispari, solitamente affidate ai fedeli, realizzate dal M° Calabrese. Seguirà “Ave Maria” composta da César Franck ed elaborata a due voci da padre Igino Ettorre; “Magnificat” di Lorenzo Perosi, brano composto per coro a due voci e “Salve Regina” di Giacomo Puccini, un omaggio al genio musicale toscano a cento anni dalla sua morte, cantato dal soprano Anna Lisa Catalano.
Infine, due canzoni dal sapore più popolare “Santa Maria Strela do dia”, tratto dalla raccolta di composizioni intitolata “Le Cantigas de miragres e Le cantigas de loor”, risalenti al XIII secolo, scritte in onore delle Vergine Maria e dei suoi miracoli, anche dal re Alfonso X; e “Dell’aurora tu sorgi più bella”, composto da don Luigi Guida con elaborazione di Marco Ruggeri, un brano romantico e di grande impatto emotivo, nel quale l’immagine di Maria viene accostata ai diversi elementi della natura che, seppur belli, non possono ambire alla bellezza, soprattutto interiore della Madre di Dio, appunto “la tutta bella”.
L’accompagnamento organistico è affidato al maestro Carlo Chirizzi.