Antonella Tamiano pittrice, scrittrice e poetessa leccese è laureata in Beni Culturali, ha lavorato in diverse scuole nella realizzazione di progetti, sullo studio della Storia dell’Arte e sulla scrittura creativa. Ha pubblicato il romanzo “EmorA da uno stivale all’altro” nel 2014. Una silloge di poesie “Di…Versi In…Versi”, nel 2015. Il bioromanzo “L’essenza di Etra” nel 2016. Il libro “Come frammenti di stelle” nel 2017 (otto racconti). Il romanzo “Silenziosi riflessi di un’artista minore” nel 2019 e la favola “Nerina Giramondo” nel 2020. Molti dei suoi racconti e poesie sono presenti in antologie di carattere nazionale e internazionale come il volume “Salento quante storie 3″ nel 2015 con il racconto “L’altra faccia del Barocco”. Puglia quante storie 3 con il racconto “Anima Blu” 2020. L’aviatore delle fiabe I, edizione con le favola “Ginevra e la magia del fiocco di neve”, II edizione con “La formichina”, III edizione con “Lumy e il sogno di Natale”, IV e ultima edizione con “Il sentiero magico”. “Matilda e il sogno più bello”. Le sue opere poetiche sono state tradotte in diverse lingue, alcune sono state scelte a far parte dell’antologia poetica Entre Canibales, Ser Seres Ediciones, Buenos Aires, nel 2018. I suoi libri sono stati adottati nelle scuole come testi di lettura. Ha ottenuto diversi premi e trofei, nella narrativa e nella poesia.
Quali sono stati gli scrittori e le letture più significative per la sua formazione? Ci racconta com’è nata questa sua passione, come si alimenta nel tempo, vista la sua corposa produzione che spazia dal romanzo, al racconto, alle poesie e alle favole?
Premetto che amo ogni forma d’arte, mi lascio travolgere dalle emozioni che può trasmettermi una poesia, un testo di narrativa, un quadro, un paesaggio naturale, un brano musicale. Amo il bello fin da quando ero una bambina. Ho iniziato a cinque anni a disegnare e a scrivere filastrocche. Ho sempre avuto una fervida immaginazione che mi ha portato a sdrammatizzare anche nei momenti meno felici della mia vita. Ho sempre letto di tutto, dalla narrativa per ragazzi, alle favole, al fantasy, ai romanzi rosa, ai gialli. Spesso immaginavo dei finali diversi fin quando ho sentito il bisogno di scrivere qualcosa di mio. Non c’è stato in realtà un poeta o letterato in particolare che mi ha colpito più di un altro. Sicuramente tra i miei preferiti c’è Pirandello, sono sempre stata attratta in modo particolare dal suo “Umorismo” un saggio scritto nei primi anni del novecento che distingue il comico dall’umorismo. All’interno un’attenta riflessione sul dramma che si nasconde dietro il riso, una costante che poi è presente in molte delle sue opere. Il sentimento del contrario che ci racconta vicende di vita vissuta, dai profondi spunti di riflessione sempre molto attuali ancora oggi.
Ha scritto anche delle favole per bambini, da cosa trae spunto ?
In primis dall’amore, quello universale che comprende e include tutte le sfumature dell’amore stesso. Quindi gentilezza, altruismo, ammirazione, gratitudine ecc… Sono gli ingredienti fondamentali con i quali cerco di parlare al cuore dei miei piccoli e grandi lettori. Ogni favola deve avere una morale, deve insegnare ed educare ai sentimenti “nobili” e la pace nel mondo.
“Nerina Giramondo” è una delle sue favole, ricca di illustrazioni tutte a colori, da lei realizzate. Quanto le fiabe, possono essere un antidoto, per contrastare il male attraverso la forma della narrazione?
Le favole liberano tutta la nostra fantasia e poi in ogni storia che si rispetti vince sempre il bene. E di bene ne abbiamo un estremo bisogno, soprattutto in un periodo storico come questo. Abbiamo vissuto gli ultimi due anni di profondo mutamento a causa della pandemia. Ora la guerra in Ucraina, ogni giorno veniamo bombardati da innumerevoli immagini che ci giungono dai reporter. Sono foto strazianti che nessuno avrebbe più immaginato di vedere. Almeno non nel 2022, dove ancora siamo ben lontani da quel “progresso” delle coscienze. Nelle favole almeno, siamo sempre sicuri di trovare quel: “e vissero felici e contenti”, e in questo momento aggiungerei anche … e in pace con tutti!
Il successo delle fiabe, che dura da qualche migliaio di anni, è la prova della loro efficacia. A cosa serve, secondo lei, una fiaba oggi?
Per i più piccoli le favole non hanno mai perso la loro efficacia, ossia insegnare qualcosa attraverso l’esempio e fornire una morale. Sono degli strumenti educativi che possono aiutare i bambini a crescere. Per i più grandi invece la favola aiuta a non dimenticare quei valori, ideali in base ai quali si comprende il ‘bene’ e il ‘male’.
Abbiamo subito una pandemia, e c’è una guerra in corso, scrivere poesie, narrare quanto può aiutare?
Scrivere è terapeutico. Purtroppo oggi c’è troppa violenza, non solo a causa della guerra o di quello che ha portato la pandemia. Credo che molti hanno smesso di sognare, hanno smarrito quel bambino che vive sempre dentro ognuno di noi. La poesia è importante perché ci aiutata a connetterci con quel fanciullo e limita le distanze, ci aiuta a farci sentire più leggeri. La poesia è una dimensione che ci lega con lo spirito, come madre e docente cerco di sensibilizzare tanto i miei figli, quanto i miei alunni alla poesia e non solo. Educare sempre, soprattutto i ragazzi ad apprezzare “il bello”, lasciando libere le emozioni. Questo è importante, parlare di poesia e come parlare di gentilezza e inclusione. Ingredienti fondamentali nella vita di grandi e piccini.
Ci parla dei concorsi letterari ai quali ha partecipato e dei premi ricevuti?
Ho iniziato a partecipare ai concorsi poetici e letterari su invito dalle associazioni culturali e delle case editrici. Molti sono diventati per me motivo d’incontro di poeti e scrittori. Le cerimonie di premiazione rappresentano un occasione, un appuntamento imperdibile, nel quale rivedere tanti volti amici. Spesso diviene il vero motivo di gioia, al di là del premio vinto. Sono diversi i concorsi nei quali ho preso parte sia in Italia che all’estero. Ogni premio rappresenta un tassello importante per la mia scrittura, come il concorso “Books for peace” a Roma al quale ho partecipato e vinto classificandomi al primo posto, a ben tre edizioni nella sezione narrativa edita. Il premio “Amori sui generis” a Grosseto dove mi sono classificata al secondo posto nella sezione narrativa edita. Il premio “Giornata mondiale della poesia” a Roma dove mi sono classificata al terzo posto con la mia poesia inedita. Il premio “Alda Merini” nel quale ho vinto diverse edizioni a Catanzaro, organizzato dall’Accademia dei Bronzi e la casa editrice che porta il suo nome. Questi sono solo alcuni dei concorsi ai quali ho preso parte in Italia, all’estero invece nella sezione video poesia mi sono classificata al terzo posto a Pollestres in Francia, dove ho arrangiato una mia lirica in lingua. Nell’ultimo periodo sono stata invitata a far parte come membro di giuria di numerosi concorsi in tutto il territorio nazionale, motivo che mi inorgoglisce particolarmente.