La testimonianza di Rita Nina Maggio, OSS a tempo pieno, prima per sfida e poi per passione

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Qual è l’essenza dell’essere operatori socio sanitari? Lo chiediamo a Rita Nina Maggio, una giovane OSS impegnata nel campo già da dieci anni e che si presta a rispondere a qualche nostra breve domanda. “Lavorare soprattutto con umanità – ci dice in apertura della nostra conversazione – perché dietro la nostra divisa ci siamo noi: persone con il nostro vissuto” .

Saper fare, saper essere ma soprattutto saper ascoltare è il segreto per compiere il lavoro di un Operatore Socio Sanitario, senza mai tralasciare la correttezza e la trasparenza. “Quello che mi rimane sono gli sguardi, i ringraziamenti di parenti e pazienti, le rassicurazioni che doniamo loro ogni giorno tenendogli la mano e la tranquillità che proviamo a infondere loro è la più grande soddisfazione personale e professionale.

È da tanto che svolge questo lavoro di operatore socio sanitario? Come ha iniziato e perché?

Svolgo questa professione ormai da dieci anni e ogni giorno è diverso. Sono sempre stata propensa ad aiutare il prossimo, non mi sono mai tirata indietro. E così un giorno ho deciso di fare di una mia attitudine anche la mia professione. Come tutti ho fatto i tirocini e tanta tanta tanta gavetta nelle strutture di assistenza.
Ora invece mi occupo di assistenza domiciliare in favore di persone fragili.

Ci sono stati momenti in cui si è sentita di non essere all’altezza del lavoro che ha scelto e se si, come ha affrontato?

Si. In più si qualche occasione in questi anni mi sono sentita smarrita, non all’altezza, perché non sempre è semplice gestire anche la propria emotività quando ci si trova a stretto contatto con la sofferenza fisica e dell’anima di chi si assiste.
Ho fatto dei passi indietro tante volte, poi però, spinta dalla grande passione che ho per quella che io chiamo una vera e propria missione, sono riuscita sempre ad essere forte per me e per gli altri.

Ha dei modelli a cui si ispira nella vita quotidiana e poi in quella lavorativa?

Certo. Posso vantarmi del fatto che ho volutamente scelto di circondarmi di persone che mi hanno aiutata tantissimo nella mia crescita come donna e come professionista.
Una persona su tutte è la dottoressa Giovanna Zaurino, una donna intraprendente e forte.
Ho come persone di riferimento per la mia crescita anche spirituale i miei amici più stretti, come Massimo F. a cui devo tanto.
Si, ho sempre qualcuno a cui ispirare le mie azioni quotidiane e ne sono grata.

L’abbiamo vista negli anni molto attiva sul piano sociale, attraverso battaglie per i diritti degli ammalati e delle categorie più fragili. Ha qualche progetto in cantiere?

Amo l’idea che nessuno possa restare indietro e che tutti gli esseri umani possano avere egual diritto. Ho scritto e autoprodotto un piccolo libro dal titolo “Rita Nina Maggio”, in cui racconto un po’ di quella che è la realtà del mio lavoro. Questo per ora è il progetto che porto avanti con piacere. Un libricino che regalo. Credo che non ci sia cosa più bella che donare un po’ di noi stessi agli altri.