Una delicata sfumatura di storia umana e artistica è quella che emerge durante la nostra intervista al noto pittore Luigi Spanò. Piove ma, in questo suo studio di Lecce, siamo circondati da un numero imprecisato di quadri e da un profumo di colori ad olio, che il tempo, e non solo quello meteorologico, sembra non avere più importanza. Si respira pace e si ascolta dell’ottima musica.
Intanto, il gatto Ireneo manifesta la sua presenza accarezzandoci con la sua lunga coda, e i pensieri del nostro ospite corrono tra i ricordi della sua amata terra, la Calabria e il desiderio di un’onorificenza. Materici, figurativi, colorati, in bianco e nero, enigmatici e tristi, ironici, carichi di sensualità e manifesta sessualità, immersivi, fiabeschi, crudi e realistici, sono i racconti dipinti, che tra gli infiniti e maniacali tocchi, eseguiti con una tecnica particolarmente elaborata, trovano magicamente spazio sulle sue tele.
Luigi Spanò nasce a Santa Severina (KR). Già docente di pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce, si divide tra i suoi studi di Lecce e Monteroni di Lecce per ricercare ancora, attraverso l’Arte, la bellezza.