Campi Salentina, conclusa la Festa dell’Amicizia potrebbe riprendere il dialogo?

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IMG 4975Campi Salentina (Le) – Si è conclusa sabato scorso la due giorni della 1^ Festa dell’Amicizia organizzata dall’associazione politico culturale  Grande Campi. Le tematiche affrontate hanno spaziato dall’ambiente alla politica economica, con una focalizzazione particolare, come era fisiologico che fosse, alla situazione politico amministrativa di Campi.

“TAP sì o TAP no?”, questo il primo interessante tema dibattuto venerdì scorso. Diverse le posizioni: dal NO, senza se e senza ma, del sindaco di Melendugno, Marco Potì, e del Presidente del Movimento Regione Salento, Paolo Pagliaro, alla posizione un po’ meno intransigente del senatore Francesco Bruni di Forza Italia.

Serena Assenzio, consigliera comunale a Campi S.na, parafrasando un racconto di Camilleri, ha introdotto il secondo tema della serata “Bel Paese: inesorabile declino o nuovi scenari di ripresa?” Di rilevante spessore gli ospiti che sono intervenuti al dibattito quali: il sottosegretario alla pubblica istruzione, oltre che imprenditrice pugliese, Angela D’Onghia; il senatore Maurizio Buccarella del M5S; Giaime  Marzo, giovane general manager della Bank of Sofia e l’imprenditore salentino, Antonio Scarlino. Ognuno ha fornito la sua personale opinione su come poter uscire dalla crisi.

                                                                                                                                                      {gallery}Gallerie/festamicizia{/gallery}

Appuntamento clou, sabato sera, 13 settembre, per l’atteso incontro dei consiglieri eletti nella coalizione Grande Campi, con alcuni rappresentanti di testate giornalistiche web tra cui Paisemiu.com, i quali hanno rivolto loro domande inerenti la situazione politico-amministrativa di Campi, e sul lavoro svolto nei suoi primi cento giorni di mandato dall’amministrazione capitanata da Egidio Zacheo.

Prevedibile la prima domanda sul ricorso avverso al risultato elettorale promosso da Grande Campi sia in sede civile sia in sede penale in relazione ad alcune presunte irregolarità riscontrate nel corso dell’ultima tornata elettorale, a Maggio. Si è passati poi a questioni più specifiche inerenti la gestione del bene pubblico e le aspettative che i cittadini hanno in merito. A tutte le domande i consiglieri presenti hanno risposto in maniera esaustiva e completa, affrontando ogni argomento con dovizia e documentando quanto da loro affermato. Hanno ribadito che la scelta di non recarsi ai consigli comunali, viene dettata dal fatto che un’amministrazione in carica, proclamata con procedure non molto chiare, non può essere legittimata dalla presenza dell’opposizione in consiglio comunale, se non dopo un pronunciamento di un soggetto terzo quale è il TAR ed il Tribunale penale al quale ci si è rivolti. Quindi non viene disconosciuta l’istituzione Consiliare, ma solo l’amministrazione in carica.

Le analisi che ogni consigliere ha fatto, pur se legittime, non sono avulse da un poco velato campanilismo, in considerazione dell’assenza di un contraddittorio (ovvero di quella parte politica avversa probabilmente neppure invitata a questa pubblica assemblea). 

L’auspicio comune è che le autorità deputate si pronuncino presto sulla questione e si torni, quanto prima, ad assicurare alla cittadinanza una legittima e proficua governabilità, ponendo fine a questo clima ispido che riporta alla storia le diatribe tra guelfi e ghibellini.

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