Lecce – “Ringrazio l’amico Paolo Pagliaro responsabile Nazionale del dipartimento ed il Coordinatore Regionale di Forza Italia l’On. Luigi Vitali per avermi onorato della prestigiosa nomina di Responsabile per la provincia di Lecce del Dipartimento Regionalismo, Federalismo ed identità Territoriale.
Sostituisco l’amico Cesare Vernaleone destinato ad incarico più prestigioso. Metterò al servizio del partito tutta la mia esperienza maturata in questi anni di attivismo nel Movimento Regione Salento per dare il mio contributo al rilancio delle idee di Fi, nell’importante tema del federalismo e del neoregionalismo, da sempre al centro del mio percorso politico”. Così il neo responsabile del dipartimento, l’avvocato Cristian Sturdà.
“Il mio pensiero – aggiunge – va a tutti gli amici del Movimento Regione Salento che in questi anni hanno condiviso insieme tante battaglie a difesa del nostro Territorio. Il nostro cammino è iniziato diversi anni fa, con un obiettivo ben preciso, quello di poter rilanciare il Salento, attraverso la dotazione di più e poteri ed autonomia che solo una Regione poteva dare, ed è continuato allargando gli orizzonti ad una nuova visione dell’Italia. Un lungo lavoro che ha portato all’elaborazione del progetto di riforma dell’architettura dello Stato, così come previsto anche dalla Società Geografica Italiano.Un progetto riformista che prevede l’abolizione di tutte le Province, e la riforma organica delle Regioni, che, così come sono, hanno dimostrato di non funzionare. La nostra idea prevede l’eliminazione di tutti gli Enti inutili e degli attuali Enti locali sovracomunali, con la contestuale nascita di Dipartimento Regionali, con deleghe simili a quelle che detengono attualmente Province e Regioni, ma organicamente più snelle e meno costose. In pratica la creazione di un solo Ente che possa sostituire le attuali Regioni e Province, svolgendo attività di raccordo tra comuni e stato centrale e rilanciando il territorio con politiche più attente alle esigenze locali. La strada è lunga e difficile, ma sono convinto che sia quella giusta. Il nostro – conclude Sturdà – è un progetto riformista serio, l’unico che possa ridisegnare l’architettura delle Stato con una politica più attenta alle esigenze del Territorio, risparmiando sui costi della spesa pubblica”.