Il governo si è dimenticato di loro, 25.000 studenti italiani sparsi per l’Europa per motivi di studio, non potranno quindi scegliere il candidato che li rappresenta di più alle elezioni politiche 2013.
Il malcontento degli studenti Erasmus di tutta Europa si è concretizzato in un movimento di protesta su Twitter, dal nome “Io Voto Lo Stesso”.
Madrid, Parigi, Valencia, Monaco, Edimburgo, Praga, Varsavia, ma anche città meno conosciute come Brema, Valladolid, Lione, ospitano ogni anno migliaia di studenti italiani per un periodo che varia dai 6 mesi a un massimo di 12.
In un momento così delicato per il nostro Paese, non si può restare indifferenti di fronte a questa “falla del sistema”. Il governo non è riuscito ad organizzare i Consolati, e l’unica possibilità di voto di questi studenti si riduce a un viaggio “scontato”: Alitalia ha previsto delle tariffe speciali (a partire da 99 euro andata e ritorno) per i giovani fino ai 25 anni che si trovino all’estero per motivi di studio, e che viaggino tra il 18 e il 28 febbraio. Purtroppo però, la maggior parte degli studenti non ha un reddito proprio e si ritrova ad arrancare tra affitto e costo della vita fuori casa.
Quante saranno le famiglie italiane che pagheranno al proprio figlio un biglietto “destinazione seggio”?
Inoltre il calendario accademico italiano non corrisponde a quello di tutti gli altri stati con il risultato che molti studenti non si possono permettere di abbandonare lezioni ed esami per tornare “al paese”.
25.000 è il numero che racconta di una piccola rappresentanza, quella degli studenti Erasmus, ma oltre a loro, attualmente, sono migliaia gli studenti, ricercatori, tirocinanti italiani che fanno parte di un progetto all’estero.
Se i giovani sono il futuro della società, quanto pesano 25.000 voti?
Il voto è un diritto tutelato dalla costituzione italiana. Sono elettori tutti i cittadini uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età… che non siano Erasmus.
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