“La lettera dell’attuale Presidente dell’Unione dei Comuni inviata al Presidente Michele Emiliano e all’Assessore alla Sanità Dott. Pier Luigi Lopalco per chiedere formalmente che il presidio ospedaliero di Campi Salentina “San Pio da Petralcina” diventi riferimento per l’interno Nord-Salento e la provincia meridionale di Brindisi, è certamente meritevole ma giunge in ritardo”.
A scriverlo in una nota inviata agli organi di Stampa è l’ex presidente del Consiglio Comunale di Novoli ed ex segretario cittadino di Fratelli d’Italia, Giovanni De Luca, per molti anni direttamente impegnato in prima fila nel lavoro e nella programmazione promossa dall’Unione dei Comuni del Nord Salento.
“Pongo un interrogativo – domanda ancora De Luca – : se i Sindaci da me sollecitati ad un forte interessamento quando è stato ingiustamente aggredito il centro Imid, avessero avuto lungimiranza e la stessa mia tenacia, oggi non avremmo avuto forse, il Centro sulle malattie infettive più forte in Europa? Sostenere, come ha fatto il Presidente dell’Unione , Marco De Luca, che il centro di Campi abbia tutti i requisiti per rispondere alla necessità di decongestionare e supportare l’azione degli ospedali salentini, sempre più in affanno a causa dell’acuirsi del contagio da Covid-19, è una tesi che va sostenuta, ma cozza con la realtà dei fatti.
Ricordo all’amico Sindaco di Trepuzzi, Giuseppe Taurino che era con me nell’incontro con il commissario Ruscitti a Bari, quando lo incontrammo con altri Sindaci non più in carica, che la politica di Emiliano non ha mantenuto nessuno degli impegni assunti e sottoscritti con noi amministratori del territorio di allora. In quel contesto le difficoltà erano molto inferiori alla caratura delle problematiche serie ed all’emergenza sanitaria di oggi”.
Poi, nel concludere, De Luca si mostra dubbioso sulla benevola accoglienza dell’istanza formulata ossia riconvertire il nosocomio di Campi S.na: “Non credo che le aspettative del Presidente dell’Unione saranno soddisfatte, prima di tutto per la mancanza di fondi, poi per le incompetenze politiche diffuse, infine per la scarsa propensione dei funzionari di assumere su di questi responsabilità più di quante gliene conferisce la legge. Resto perplesso per il ritardo con il quale si muove la politica. Rifuggo da questa brutta abitudine di rincorrere i buoi quando la stalla è ormai aperta. Ritengo la mia lungimiranza nell’affrontare queste tematiche con un largo anticipo sugli avvenimenti temporali, impegno sprecato e fra l’altro guardato con superficialità e strafottenza da parte di chi, molto spesso, ha in mano i destini di intere popolazioni”.