In politica a Lecce è bagarre: tutti contro tutti!

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Lecce – Dopo la nota ondata di dimissioni al Comune di Lecce -sia da destra sia da sinistra- tecnicamente e parallelamente si è entrati in clima elettorale. Dalle prime reazioni, tutto lascia intravedere che nel firmamento politico leccese si è rimasti fermi alle precedenti elezioni. Negli ultimi due anni, nulla è cambiato, non è successo niente, eccezion fatta per la novità salveminiana, ascrivibile alla sua fermezza. Per il resto, la politica leccese appare ancora avulsa, in una logica sua propria, quasi autistica, dalla società, dal mondo civile e civico. La politica leccese appare, infatti, oggi più che mai, sganciata dai grandi aggregati economici, dalle grandi famiglie e dal cittadino e le sue problematiche, queste ultime solo considerate in una logica strumentale e speculativa. E tutto appare attenzionato sul totopoltrone.

In queste ore, infatti, sembra impazzita la giostra delle sedie e dei nomi, senza un vaglio delle competenze ideologiche, politiche e sociali, nonché giuridiche. Pranzi, cene, caffè, pizze per cercare una linea coerente, un minimo comune denominatore, in un universo, quello della politica leccese appunto, completamente disaggregato ed individualistico: tutti contro tutti!. Senza poi dire che, spesso l’ambizione alle cariche pubbliche pare essere più una questione di prestigio sociale, che di mero servizio alla città.

In questo, che non è azzardato definire un vero deserto politico, sono avvizzite anche le due iniziative che potevano portare una ventata di novità. In effetti, Sentire Civico di Gaetano Messuti e Coscienza Civica di Alessandro Delli Noci avrebbero potuto innescare un nuovo corso politico, all’insegna del rinnovamento, soprattutto dal totopoltrone. Un nuovo corso, che avrebbe conferito centralità al cittadino e ai suoi bisogni e, dall’altra, avrebbe messo in moto nuove idee, nuovi progetti, nuovi modi di sentirsi leccesi. Ed invece, no! Soffrono di nanismo, asfissiati dal pragmatismo politico arrogante e da seconda repubblica, dove, vecchi arnesi della politica riescono ancora a far parlare di sé.

E mentre i giornali leccesi prendono atto delle varie zuffe, il cittadino pare chiudere i canali comunicativi e probabilmente si rivolgerà ancora una volta al voto di protesta, che, se ha premiato nelle scorse elezioni Salvemini, nella prossima tornata elettorale, probabilmente, si orienterà sui Pentastellati, che, come al solito, senza muovere un dito, si vedranno inondati di voti e preferenze, tra le lacrime dei dinosauri politici leccesi. E nell’attesa che la classe politica del capoluogo salentino si ricongiunga al suo elettorato, si spera che nel frattempo, tutto questo non faccia crollare la società leccese in una crisi difficile e dolorosa.