Lecce – “I piani di riordino e le conseguenti chiusure di strutture di prossimità, compresi alcuni “pronto soccorso” del territorio, hanno provocato solo un aggravio della situazione”. Questo scriveva appena 10 giorni fa Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei diritti“.
A lui fanno eco i consiglieri regionali Luigi Manca e Saverio Congedo (CoR) che scrivono: “Senza una medicina territoriale organizzata in modo capillare, ma soprattutto efficiente a dare risposte di primo intervento, non si risolverà mai il problema del super affollamento e dei disagi ai Pronto Soccorsi dei grandi ospedali pugliesi. In questi giorni quello del Vito Fazzi è al collasso per l’enorme domanda di soccorso che viene da parte di chi, in assenza di un medico di base, a causa delle festività, pensa di poter avere qualsiasi tipo di risposta medica solo ed esclusivamente al pronto soccorso dell’ospedale mancando altri ambulatori territoriali. Lo dicono i fatti, ma anche gli studi: quello dell’Istituto Sant’Anna ha scientificamente dimostrato che molti pugliesi abbandonano i Pronto Soccorsi dopo aver atteso inutilmente di essere visitati o per le ore di attesa. È sempre lo stesso studio ha evidenziato la carenza atavica che la Sanità pugliese dimostra proprio nell’assistenza territoriale.
Ora la situazione non può che aggravarsi con l’arrivo del picco dell’influenza che già di per sé mette a dura prova qualunque tipo di struttura ospedaliera, ma ancor di più il personale medico costretto a operare in situazioni di continua a emergenza. Ci si attivi fin d’ora perché sul territorio e ai cittadini sia data una sanità rispondente ai veri bisogni, ma attiviamoci, ciascuno per la propria parte, perché gli stessi cittadini vengano “educati” a un miglior utilizzo delle strutture presenti e comunque operanti, come il medico di guardia che potrebbe, comunque, sollevare i grandi Pronto soccorsi da tutta una serie di patologie minori”