Lecce – Si è tenuto ieri, presso l’Hotel Tiziano di Lecce, il terzo meeting del movimento “Sentire Civico”, capitanato da Gaetano Messuti, e il Movimento in Libertà di Luca Russo. L’incontro, peraltro molto partecipato a più livelli, tra le altre aveva lo scopo di sostenere alcuni candidati per le prossime amministrative.
In particolare, sono stati presentati Luciano Ranfino di Vernole e Andrea Pulli di Squinzano, tutti militanti in specifiche liste civiche e sganciati da logiche partitiche.
Ha aperto i lavori Luca Russo, il quale ha messo in luce alcuni dei motivi e cause comuni con i candidati da sostenere, ribadendo che è maturo il tempo per nuove aggregazioni politiche che siano vicine al cittadino, che trovino in questo il fulcro dell’azione comune.
Ha proseguito poi Gaetano Messuti, le cui argomentazioni si sono mosse su due fronti. Da un lato ha posto l’accento sulle necessità, sentite da più parti, di allargare il terreno d’azione di Sentire Civico, che non deve limitarsi solo al contesto leccese, ma allargarsi, almeno per il momento, allo scenario provinciale, attraverso accordi con chi sente forte l’esigenza del “civismo”; dall’altro ha voluto mettere un punto sul discusso Decreto Martini, sottolineando che se è vero che bisogna rispettare la legge, si ha tuttavia bisogno di avere contezza dell’impatto dei pesticidi prescritti sulla popolazione locale e sulla produzione agricola. E ciò, non attraverso l’ausilio di competenti con sede nel Nord Europa, ma di studiosi ed esperti locali, i quali conoscono in maniera approfondita il territorio salentino.
Subito dopo la parola è passata alla platea. Nell’ordine, sono intervenuti, Giancarlo Capoccia, Mauro Ragosta, Ranfino senior, Giuseppe Perrone, Angelo Panzera, Elena Ottomano e Massimiliano Cucurachi. Tutti, in libertà, hanno espresso il proprio parere sulle argomentazioni proposte, non mancando di aprire nuovi fronti di dialogo sulle attuali criticità locali e nazionali.
Si tratta di una nuova formula politica questa, che dà seguito ai principi costituzionali della democrazia e della rappresentanza, dove oramai in una società matura, che ha superato abbondantemente la soglia della sussistenza e dell’analfabetismo, ha bisogno di esprimersi e partecipare con forza al dialogo politico, andando oltre gli schemi della Prima Repubblica e della Seconda Repubblica, decisamente verticistici e calati dall’alto.