Montinaro (MRS): “Turismo e Salento, Regione Puglia colpevolmente assente”

0
176

“Anche quest’anno, come ogni estate, arriva puntuale il dibattito sul turismo che non c’è: il Salento che non sarebbe più meta ambìta e desiderata tra le mete per fare le vacanze. Dunque, il brand “Salento” non tiene più e tutti ad affannarsi a cercare la diagnosi giusta come se le ricette si potessero ricavare da una guida Michelin o semplicemente copiando chi è più bravo di noi”. Così Gianluca Montinaro, Coordinatore Provinciale Movimento Regione Salento.

“Ancora una volta, dev’essere un limite culturale di noi salentini – continua – fatichiamo ad avere consapevolezza e coscienza della nostra identità: cultura, storia, patrimonio artistico, architettonico ed eno-gastronomico, senza eguali. Un territorio straordinariamente diverso che consente molteplici offerte in chiave turistica. Condizione indispensabile sarebbe però saper organizzare queste proposte, renderle davvero fruibili.

Gianluca Montinaro

Non è necessario uno stratega del business per capire che al Salento manca innanzitutto una visione sul tipo di offerta turistica e sulla sua sostenibilità nel tempo. In altri termini, senza tutela dell’ambiente, infrastrutture adeguate, politiche dell’accoglienza e di promozione del territorio, non c’è turismo che possa durare efficacemente nel tempo. In questo senso possiamo affermare, senza ombra di dubbio e pericolo di smentita, che le politiche della Regione Puglia mai sono state indirizzate alla soluzione organica di queste problematiche: solo interventi spot, palliativi, fumo negli occhi, salvo poi dirottare le scelte strategiche importanti sempre a danno di questa comunità, se è vero (come è vero) che il Salento è oggi meta spot per il turismo nazionale e internazionale che preferisce mete come la Valle d’Itria, meglio tutelata sotto i profili anzidetti.

È solo grazie all’abnegazione e lo spirito d’iniziativa degli operatori turistici che fungono da “pro loco” se ancora il sistema non è affondato: non sono e non devono essere quei, fortunatamente pochi, gestori disonesti nell’applicare listini fuori dal mondo, a criminalizzare una categoria che invece opera in condizioni e contesti di assoluta inadeguatezza. Dal turista che intende dedicarsi agli sport da tavola a quello che vorrebbe attraccare la sua barca fino a quello a cui piacerebbe semplicemente effettuare un percorso eno-gastronomico, innumerevoli sarebbero gli esempi di assoluta mancanza di politiche turistiche attive, senza servizi minimi legati alla mobilità che possano consentire le interconnessioni infrastrutturali tra le principali mete salentine. In tutto questo la Regione Puglia ha assistito impotente allo scempio, ambientale e non solo, di questo territorio rendendosi protagonista ovvero avallando scelte strategiche a danno dei salentini: Ilva, Cerano, Tap, potenziamento delle tratta da e per l’aeroporto di Bari a sfavore di quello del Salento, Ferrovie Sud Est vetuste e inefficienti, problema xylella mai affrontato seriamente sono solo alcune delle questioni che scientemente la classe politica della Regione Puglia, compresa quella salentina al governo regionale, ha puntualmente disatteso, salvo le enormi voragini e spreco di risorse per gli amici (e gli amici degli amici) secondo un metodo che ha portato Lecce, Brindisi e Taranto ad essere governate da strani ufo politicamente non identificabili. Questa si una strategia precisa di depauperamento del territorio. Visione dunque, da cui far scaturire strategie precise da declinare in progetti e programmi.

Non serve una chiacchierata al bar con la firma di un manifesto di buone intenzioni come proposto dal Sindaco di Lecce Salvemini, il quale perdendo l’occasione di tacere di fronte ad argomenti politicamente insostenibili da parte sua, dimostra di non avere contezza e consapevolezza della diagnosi, avventurandosi in una prognosi poco plausibile. Inutile tergiversare e girarci attorno: senza risorse i salentini possono poco. E queste –conclude Montinaro- passano dall’autonomia finanziaria, da esercitare da una organizzazione autonoma dal resto della Puglia, la Regione Salento! È necessario ci rendiamo conto che quella che (nel migliore dei casi) da soggetti negligentemente poco informati è derubricata come utopia, è l’unica strada percorribile per l’affermazione della nostra identità e per proiettare nel futuro la nostra comunità”.