Novoli (Le) – Chi non aveva ancora preso la parola, al di fuori dell’assise consiliare, era lei, la consigliera Federica Pezzuto, in forza allo schieramento di opposizione “Novoli in Comune”. Tutte o quasi le parti in causa, nell’ultimo consiglio comunale datato 29 marzo 2021, infatti, erano più o meno intervenute per ribadire, commentare, affermare con più vigore i propri punti di vista e rinforzare le rispettive posizioni in merito ai temi trattati in aula fra le 17 e le 21.30 di lunedì scorso.
Ora anche Federica Pezzuto ci tiene a esternare le proprie considerazioni, dopo aver letto e ascoltato “tante di quelle distorsioni della realtà dei fatti, illazioni, accuse, auto santificazioni – scrive in una nota che porta la sua firma – che per un attimo mi ha fatto credere si stesse parlando di un altro Comune e di un altro Consiglio Comunale”.
“Mi accusano di esser rimasta in aula durante l’ultimo CC, dopo l’espulsione e la “grande fuga – scrive Pezzuto -Io ho scelto la via del lavoro e non del chiasso, della presenza e non dell’abbandono, dell’opposizione costruttiva e non della commedia tragicomica, dell’intervento e non del gettone di presenza per alzata di mano
Poi – excusatio non petita, accusatio manifesta – l’avvocato Pezzuto, in netta controtendenza alle possibili fantasie di qualche buontempone novolese che la vedeva distante dal suo gruppo consiliare, ci tiene a ribadire che “Novoli in Comune” è la sua casa perché “il giorno in cui ho firmato, ho sposato un progetto, un’idea che aveva ed ha ancora le sue radici nel Lavoro, nella lotta costruttiva, nell’onestà. È mio dovere onorare fino alla fine questa mia posizione come segno di gratitudine verso chi ha riposto la propria fiducia verso di me, verso un programma, oltre che verso 12 persone”.
“Lasciamo la politica delle urla e della pavidità, soprattutto quando maschera incompetenza, ad altri palcoscenici. Per far valere i propri diritti in seno al consiglio, con educazione e tanta forza di volontà, bisogna studiare. Lavorare. Esser presenti. Ribadisco, lavorare”.
Poi entra nel merito del casus belli, quello in sostanza per cui prima il consigliere Piero Pella ha protestato con veemenza, pena l’allontanamento dall’aula, poi ha costretto i colleghi di opposizione Roberto Nitto e Annaviola Gravili ad abbandonare l’assise per protesta contro il modus operandi della presidente, Simona Rizzo: “Con riferimento, alle mozioni su proposta di Nitto/Pella/Gravili, la mia astensione era più che doverosa – incalza Federica Pezzuto –
Infatti, i cittadini non sanno che quattro giorni prima del Consiglio, il Capogruppo aveva chiesto personalmente la mia collaborazione, per arrivare preparati in aula in nome del Gruppo intero. Io mi sono messa a disposizione ed ho chiesto, quindi, di organizzare una riunione pre-consiliare. Riunione negara per volere, a suo dire, degli altri componenti.
Ora, delle due l’una: o il Capogruppo ha ceduto in realtà il testimone, oppure tutta la sceneggiata in Consiglio (inclusa la domanda sul “perché mi fossi astenuta”), era già pianificata a tavolino. In quest’ultimo caso chiedo scusa alla Comunità per questa politica dei bassifondi.
Un altro aspetto che devo necessariamente chiarire è l’affermazione tendenziosa di un Consigliere “senza maschera e senza paura” che asserisce che ho votato “a favore della maggioranza”. A favore?!
Dopo quasi due anni di Consiglio, ancora non si sono ben comprese le modalità di voto. Io ho votato CON la maggioranza, solo nell’interesse della comunità, per dire “NO” alla costruzione di un deposito di scorie nucleari in Puglia. È chiaro che invece, per lontane logiche di coerenza, il suddetto avrebbe votato a favore dello stoccaggio”.
La consigliera Pezzuto è un fiume in piena nella sua dissertazione, specificando il senso delle sue scelte anche una volta rimasta sola in aula “contro” la coesa maggioranza intenzionata a far presto e dare un’accelerata a quel consiglio che aveva impiegato già tre ore solo per la trattazione di due punti all’ordine del giorno.
“Altro voto all’unanimità c’è stato per il regolamento sul Gruppo di Protezione Civile, come da me emendato. Su sollecitazione, infatti, il Revisore dei Conti ha confermato quanto da me contestato: il regolamento, così come presentato dalla maggioranza, non dava nessuna garanzia al cittadino rispetto al possibile sperpero di denaro pubblico collegato alle spese del volontariato! Pertanto, a detta dello stesso, o il punto all’Ordine del Giorno doveva esser ritirato (poiché illegittimo), oppure andava accolto il mio emendamento.
La maggioranza, quindi, per non sopprimere il punto in questione, per la prima volta da quando ci siamo insediati, è stata costretta a votare CON la minoranza. Con quella presente!
L’altra parte aveva dato forfait per i motivi accertati dalla diretta streaming.
Poi la conclusione della nota: “L’opposizione pro-forma la lascio ai post social, io preferisco, come già detto, la via del lavoro e non del chiasso, della presenza e non della fuga, dell’opposizione costruttiva e non della commedia tragicomica, dell’intervento e non del gettone di presenza per alzata di mano e continuerò a segnalare le irregolarità nelle sedi opportune. Nel rispetto del ruolo di opposizione assegnatoci, io non chiuderò mai le porte in faccia a nessun consigliere di minoranza, pertanto invito i miei colleghi a mantenere la calma, perché quel che si ottiene con l’impegno ed il lavoro alla lunga potrà dare solo benefici a tutta la comunità”.
Parola di Federica Pezzuto consigliera di opposizione nel gruppo “Novoli in Comune”