Novoli, l’ex assessore Spedicato in una lettera aperta ai suoi cittadini: “Sono stata usata solo come portatrice di voti”

0
555

Novoli (Le) – In questi ultimi giorni, a Novoli, è stata distribuita, porta a porta, una lettera aperta a firma dell’ex assessore Sabrina Spedicato indirizzata ai cittadini per spiegare loro, senza alcun infingimento, le ragioni di un dissenso maturato nel corso degli ultimi anni e  e che ha avuto, come epilogo, il ritiro delle deleghe, da parte del Sindaco, Marco De Luca il 27 aprile scorso.

In forza di un principio cardine, quello della trasparenza, per l’appunto, Sabrina Spedicato ha atteso che fossero maturi i tempi per raccontare la sua versione dei fatti, con le dovute considerazioni sul metodo e sul merito adottati dal Sindaco per limitarne l’azione amministrativa.

“Da più di un anno venivo totalmente estromessa da qualsiasi decisione propedeutica al compimento dell’attività amministrativa” – si legge nell’incipit della missiva.

Tanto che le prime avvisaglie di un dissapore che giaceva come fuoco sotto la cenere furono palesemente significate dalla revoca di alcune delle deleghe che la stessa Spedicato deteneva, in particolare quella alla Cultura, all’Ambiente, al Personale ed al Patrimonio.

L’ormai ex assessore non fa mistero, nella sua lettera, delle motivazioni che, senza tema di smentita, portarono all’epoca il sindaco De Luca all’assunzione di certe determinazioni. Furono infatti le osservazioni dell’allora assessore su una mala gestio della cosa pubblica a far sì che il rapporto fiduciario tra De Luca e Spedicato cominciasse a scricchiolare. Da una gestione del verde pubblico eccessivamente dispendiosa rispetto al risultato finale del servizio erogato al dubbio (poi rivelatasi certezza) di essere ridimensionata nella sovraesposizione da un punto di vista mediatico e di consenso nell’esercizio delle sue funzioni di responsabile della cultura in seno all’attività di attuazione del programma dell’amministrazione comunale.

A tal proposito, si legge nella lettera: “Faccio presente che molte decisioni, pure nell’ambito del palinsesto culturale, non erano adottate dalla mia persona ma da altri componenti della maggioranza”. Quanto scritto con riferimento particolare alla programmazione degli eventi in seno alla festa patronale a devozione di Sant’Antonio Abate.

“Il Sindaco ebbe a sostenere che non si trattava di revoca di alcune deleghe all’assessore Spedicato, ma di una redistribuzione di deleghe a metà mandato, concordata in fase pre-elettorale”.

Ma la memoria lo avrebbe tradito quando, nel Consiglio Comunale del 20 aprile scorso, (sempre De Luca) ha affermato che la decisione di depotenziare l’Assessore Spedicato nasceva dal fatto che in paese si mormorava che il sindaco non fosse De Luca ma proprio Sabrina Spedicato, negando di fatto l’esistenza di un accordo pre-elettorale.

Da qui la domanda che Sabrina Spedicato pone a sé e, di rimando, ai cittadini elettori: “Perché il Sindaco, piuttosto che essere trasparente e leale, dice menzogne?”

La lettera, poi, non risparmia dal raccontare anche alcuni “retroscena” che si sarebbero “consumati” a Carmiano, insieme ad alcuni esponenti della maggioranza, in presenza del senatore Roberto Marti (Lega) per trovare il modo di scoraggiare la stessa Spedicato nel perseverare nella sua azione amministrativa, inducendola magari alle dimissioni e cercando, così, di allargare la maggioranza ad altri esponenti fino ad allora occupanti i banchi dell’opposizione. Un accordo che poi avrebbe visto la sua piena epifania in ciò che, nei giorni scorsi si è di fatto verificato, ovvero la formazione di un nuovo gruppo, in seno al Consiglio Comunale, con l’assessore Gianni D’Ambrosio affiancato dalle consigliere Annaviola Gravili e Federica Pezzuto, elette nel gruppo “Insieme per Novoli”, capitanato da Roberto Nitto insieme a Piero Pella rimasti coerenti e fedeli al mandato elettorale ricevuto.

Il “salto della quaglia” lo definisce Sabrina Spedicato che poi si domanda se la sua candidatura non sia stata frutto di strumentalizzazione solo finalizzata alla raccolta di voti: “Sono stata quindi una persona scomoda per l’Amministrazione De Luca? Un assessore che, con coscienza, ha evidenziato delle criticità è da decapitare o è un valore aggiunto per la comunità, volendo perseguire esclusivamente l’interesse del paese?”

Ma Spedicato ne ha anche per ex amministratori e personaggi esterni all’amministrazione, a suo dire, continuamente presenti nel palazzo comunale, negli uffici e anche in riunioni operative: “Ritengo che il rispetto dell’Istituzione avrebbe dovuto indurre il Sindaco a rimediare a tale andazzo ma mi è stato risposto di pensare ai fatti miei”.

E pazienza se, stante un accordo pre-elettorale sottoscritto fra il Sindaco e Sabrina Spedicato, la composizione della Giunta, sin dagli albori, avrebbe dovuto vedere la stessa Spedicato vicesindaco (incarico poi assegnato a Francesca Ingrosso) con delega ai Lavori Pubblici. Documento che, Spedicato stessa, sarebbe pronta ad esibire in qualsiasi momento le fosse fatta esplicita richiesta.

“Oggi, nel Palazzo municipale, vengo qualificata come persona inaffidabile, arrivista, opportunista e chi più ne ha più ne metta”: così chiosa Sabrina Spedicato che preannuncia la sua denuncia verso ignoti per tutelare la propria onorabilità e quella della sua famiglia. Convinta altresì di trasformarla in denuncia nominativa appena le condizioni glielo consentiranno.

La lettera aperta si chiude con un interrogativo: “Marco De Luca, attualmente, oltre a ricoprire la carica di Sindaco, tiene per sé anche le deleghe alla Cultura, ai Lavori Pubblici, al Bilancio, ai Tributi, al Contenzioso, alle Politiche Comunitarie, al Patrimonio, trasformandosi così da Primo Cittadino democraticamente eletto, in un vero e proprio Podestà di vecchia memoria. Come mai, questo Sindaco, a differenza di quanto accade in tutti i Comuni d’Italia, tiene per sé tutto questo arsenale di deleghe? Forse non crede nelle capacità e nell’onestà intellettuale dei suoi assessori e consiglieri? E questi ultimi perché di fronte allo strapotere di De Luca tacciono senza reagire?”.