Porto Cesareo (Le) – L’amministrazione di Porto Cesareo guidata dal primo cittadino Salvatore Albano, prende ferma posizione dopo le ultime dichiarazioni a mezzo stampa in merito al Bilancio dell’Ente ed al Patto di Stabilità.
“La legge prescrive che il rispetto del Patto di Stabilità debba essere certificato dai Comuni entro il 31 marzo di ogni anno (quest’anno il 2 aprile per via delle festività pasquali) a firma del Responsabile del Servizio Economico-Finanziario, del Sindaco e del Revisore dei Conti – spiegano dal Governo cittadino -. Di fatto, il Comune di Porto Cesareo ha rispettato il Patto di Stabilità per l’ anno 2012, come si evince dai saldi contabili che si possono riscontrare dai dati di Bilancio – chiariscono senza mezzi termini -. Tale certezza è attestata formalmente dal Responsabile del Servizio Economico Finanziario, dottor Cosimo Greco, unitamente al Sindaco, per quanto di competenza”.
Da qui la presa di posizione. “Ciononostante Porto Cesareo rischia di essere assimilato ad un Comune che, invece, non ha rispettato il patto, con la conseguenza di vedersi assoggettato a gravissime sanzioni. All’appello di legge infatti, -continuano – manca la sola firma del Revisore dei Conti il quale, nonostante invitato più volte e da ultimo nella immediata vicinanza della scadenza, oltre che diffidato ad adempiere con missiva inviata altresì per competenza, al Prefetto ed alla Corte dei Conti, ha omesso di sottoscrivere la certificazione del patto, riferita a dati contabili certi, adducendo generiche motivazioni. Si sta parlando – rincarano i responsabili del governo cittadino – delle medesime generiche motivazioni che sono già costate al Revisore dei Conti espliciti e formali richiami da parte del consiglio comunale ed, in ultimo, dalla Corte dei Conti che, rilevando numerosi inadempimenti e contraddizioni nella sua relazione al Bilancio 2012, lo ha invitato a dettagliare e motivare le generiche dichiarazioni fatte all’ epoca del parere negativo al Bilancio 2012”.
Poi la ferma presa di posizione nel merito. “Quindi, una arbitraria e illegittima contrapposizione agli organi di Governo cittadino, senza alcuna precisa contestazione di dati contabili, giunta in Comune solo pochi minuti prima della data di scadenza prevista per l’invio della comunicazione di legge del Patto al Ministero delle Finanze. La nota del Revisore, riprendendo il tenore generico di negatività già operato in precedenza, ad oggi al vaglio della Corte dei Conti, dato il forte ritardo con cui è pervenuta, nonostante due diffide ad adempiere, ovviamente non permetteva di instaurare un minimo di contraddittorio con gli uffici, provocando l’oramai consueto ostruzionismo. Data la particolare situazione che vede chiaramente il Revisore ingiustificatamente contrapposto all’Amministrazione, con un procedimento di revoca in suo danno per gravi e reiterati inadempimenti, il Sindaco, dopo il mancato rispetto del termine di cui alla prima diffida, ha chiesto al Ministero dell’IInterno e al Ministero dell’Economia di poter sostituire il dottor De Maglio con altro Revisore, e allo stato il Ministero dell’ Economia, ricevuta la richiesta, ha passato la palla al Ministero dell’ Interno dal quale si attende il riscontro”.
Poi le conclusioni. “Il fatto, gravissimo dell’eventuale sforamento del Patto di Stabilità, potrebbe penalizzare considerevolmente il Comune di Porto Cesareo se il Ministero si attaglierà al solo requisito formale della mancanza della firma nel Certificato, senza scendere nel merito, per l’oramai intervenuta scadenza del termine, cosa ahinoi, molto probabile. Sia chiaro – continuano – che questa Amministrazione ha costruito un Bilancio 2012 all’insegna della prudenza e della trasparenza, rispettando tutte le norme e chiedendo considerevoli sacrifici ai contribuenti e ai cittadini. Si è dovuta aumentare la pressione fiscale e tagliare le spese, specie per la manutenzione del territorio e per gli investimenti. Ma alla fine abbiamo rispettato tutti i limiti imposti dalle manovre economico-finanziarie degli ultimi anni. Sacrifici che ora rischiano di essere vanificati. Inoltre abbiamo lavorato fin dal primo giorno e sta continuando a lavorare faticosamente per l’ attuazione della piena trasparenza del bilancio, per la correttezza nella gestione contabile e nella produzione di atti amministrativi. A oggi, tra le conseguenze più gravose derivanti dal comportamento omissivo da parte del Revisore, c’è l’impossibilità di procedere a nuove assunzioni. Quindi, per la stagione estiva 2013, potremmo essere impossibilitati ad assumere i consueti ausiliari del traffico, con notevole danno per il controllo del territorio e ammanchi nelle casse comunali derivanti dai mancati introiti delle sanzioni al codice della strada. Questo potrebbe produrre nuovo aumento della pressione fiscale. Sia chiaro che il Governo della città sta già agendo presso il Ministero dell’Interno e la Corte dei Conti, ed agirà in tutte le sedi allo scopo di chiarire in tempi brevi quanto si sta verificando ai danni dell’Ente, percorrendo le strade possibili per evitare ulteriori danni al territorio di Porto Cesareo ed ai cittadini che già in questo momento di crisi epocale sono costretti a subire un aggravio di imposizione fiscale. E se il Comune subirà danni –concludono da Palazzo di Città – ognuno dovrà assumersi le sue responsabilità”.
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