Trepuzzi (Le) – Dopo il nubifragio meteorologico, un temporale di tipo politico colpisce l’Assise cittadina; nell’ultimo Consiglio Comunale, infatti, prima i consiglieri di On e poi il consigliere Massimo Scarpa del Movimento Cinque Stelle hanno abbandonato l’aula in segno di protesta per la mancata risposta scritta ad alcune interrogazioni presentate dalle due liste e per le quali si era deciso di comune accordo di tenere un consiglio monotematico per permettere alla maggioranza di espletare, in sede di riunione della assise cittadina, all’obbligo di rispondere ai consiglieri di opposizione sui quesiti posti.
Il Movimento Cinque Stelle, attraverso il suo portavoce, ha motivato l’abbandono dell’aula così: “Il Sindaco non ha fornito le risposte scritte richieste e Massimo Scarpa, unico consigliere di opposizione presente, ha abbandonato l’aula. I consiglieri di opposizione della lista On Accendi Trepuzzi, infatti, avevano già disertato il Consiglio in forma di protesta”. È quanto accaduto ieri nel corso del Consiglio comunale monotematico sulle interrogazioni presentate dalle opposizioni. “Il presidente del Consiglio – ha precisato Scarpa, portavoce del Movimento 5stelle – nel corso della conferenza dei Capigruppo del 1 settembre scorso, aveva proposto, dato l’alto numero di interrogazioni presentate, di indire un’unica seduta del Consiglio in cui fornire le risposte alle interrogazioni. In quell’occasione, assieme al capogruppo della lista On Accendi Trepuzzi, Antonio Miglietta, accettammo la proposta, ma a condizione che le risposte fossero comunque consegnate in forma scritta. Oggi, quando è stato chiaro che la maggioranza non avrebbe fornito le risposte in forma scritta prima dell’inizio del Consiglio, come espressamente richiesto, non ho visto altre soluzioni che abbandonare l’aula, volendo così dimostrare il dissenso per il mancato rispetto degli accordi convenuti”.
La lista On, come prassi consolidata, sulla piazza virtuale di FB ha chiarito così la sua posizione: “Sette interrogazioni prodotte dai consiglieri d’opposizione, tre presentate autonomamente dal nostro gruppo, tre a firma congiunta con Massimo Scarpa e una del M5S, nelle quali abbiamo in ogni maniera ribadito, l’assoluta volontà di ricevere risposte scritte nei tempi previsti (30gg) o in subordine, con il dovuto anticipo, nel caso si decida di convocare come nell’evento odierno, un Consiglio Comunale monotematico. Ed ecco i fatti, così come peraltro emersi nel prologo della seduta poi sciolta per assenza degli interroganti. In sede di riunione dei capogruppo, il Presidente del Consiglio Comunale Dott. Alessandro Capodieci, stante la oggettiva difficoltà di rispondere nel termine dei 30 giorni in pieno periodo estivo e in forma scritta, chiede ai consiglieri di opposizione di poter discutere in unica seduta le sette interrogazioni pervenute. Alla legittima richiesta di accorpamento in unico consiglio monotematico, i 5 consiglieri di opposizione acconsentono, purché la necessaria risposta scritta, pervenga col giusto anticipo, tale da poter articolare una replica che possa sviluppare legittimo e trasparente dibattimento. Rassicurati dal Dott. Capodieci sulla certezza della risposta nei giorni antecedenti (sarebbero bastate 48 ore), i consiglieri d’opposizione, hanno più volte verbalmente ribadito questa assoluta necessità.
Fin qui la cronaca incontestabile; da qui, le ridicole arrampicate sugli specchi del Presidente Capodieci, del consigliere Renna e del Sindaco Taurino in persona, nel prologo della seduta alla fine del quale, si è dovuto prendere atto del necessario scioglimento. Il Dott. Capodieci si è prodotto in una matassa verbale senza senso alcuno, nel peggior tentativo sillogico, degno della più insulsa logica formale e paurosamente vuoto di contenuto reale”. Ed infine la replica del Presidente del Consiglio Comunale Alessandro Capodieci il quale ha precisato che: “Alle interrogazioni risponde il Sindaco e/o gli assessori competenti e non il Presidente del Consiglio; il consigliere, nel presentare l’interrogazione, può chiedere al Sindaco risposta scritta (art. 46 c. 3 R.C.C.). In nessuna interrogazione del Gruppo On risulta tale richiesta, neppure implicita;in data 01 settembre 2016, immediatamente dopo il rientro dalle ferie, in sede di conferenza dei capigruppo il Presidente del Consiglio, sentito il Sindaco, ha proposto di celebrare tutte le interrogazioni in unico Consiglio Comunale. Con tutti i capigruppo, è stata concordata la data, tenendo conto, come in ogni Consiglio, delle esigenze specifiche, professionali e personali dei consiglieri ed in particolare di quelli di minoranza. Come si può evincere anche dai verbali controfirmati dai capigruppo, la Presidenza, in sede di Conferenza dei Capigruppo non ha ricevuto alcuna richiesta e tanto meno ha potuto dare certezza di risposta scritta nei giorni antecedenti; quando si risponde oralmente alle interrogazioni, il regolamento non prevede anche la risposta scritta e tanto meno il deposito delle stesse nel fascicolo prima del Consiglio Comunale; in data 1 settembre 2016, prima quindi dell’accordo tra i capigruppo, il Sindaco non ha risposto nei tempi previsti solo ad una interrogazione. Ma tutti riconosciamo la limitata attività amministrativa del mese di agosto. Aggiungo che il Presidente non ha potuto celebrare altri consigli Comunali anche per la richiesta dei Consiglieri di minoranza che hanno dichiarato la loro indisponibilità in quei giorni. Pertanto la Presidenza del Consiglio Comunale ha esercitato il proprio ruolo nel pieno rispetto umano e politico del regolamento, assicurando con la discussione nel luogo più sacro del confronto della politica cittadina, il Consiglio Comunale, la piena trasparenza e democratica partecipazione, senza alcuna “imprescindibile condizione” o “deroga”. Considerata l’assenza in Consiglio degli interroganti, il Presidente del C.C. ha chiesto e ottenuto dal Sindaco, già intervenuto come da ordine del giorno, per rispondere oralmente a tutte le interrogazioni, di trasmettere a tutti i consiglieri firmatari le risposte scritte. Il tutto nel rispetto delle minoranze nei modi e nella sostanza e non utilizzando espressioni verbali offensive prive di ogni forma di rigore umano, politico e istituzionale come esternato in un post dal gruppo On e condiviso dai alcuni suoi consiglieri, ieri assenti. È sconcertante come queste affermazioni facciano seguito ad un dichiarazione della consigliera Simona Manca, sul suo profilo, quando rimproverava la Sindaca di Roma, sottolineando che: “… nessuno può permettersi di mancare di rispetto umano, prima che politico ed istituzionale a nessuno … dimostrando prima ancora una grande ignoranza e una inescusabile inciviltà”.