#versoleamministrative – Nuove comunali: da Guccini ai Simpson in un batter d’occhio

0
232

“…Facciamola finita, venite tutti avanti
Nuovi protagonisti, politici rampanti
Venite portaborse, ruffiani e mezze calze
Feroci conduttori di trasmissioni false
Che avete spesso fatto del qualunquismo un’arte
Coraggio liberisti, buttate giù le carte
Tanto ci sarà sempre chi pagherà le spese
In questo benedetto, assurdo bel paese…” (F. Guccini “Cirano”)

Il tempo delle comunali si avvicina per molti paesi del Nord Salento e c’è chi, già da tempo, ha iniziato a preparare la sua squadra con incontri, promesse e belle parole paragonabili a un buon bicchiere di vino vuoto. Camminando per le strade dei comuni in questione, si assiste al risveglio tronfio di quei “morti” che per cinque anni sono rimasti chiusi nei loro loculi senza dare nessun tipo di contributo a quella popolazione che più volte si è fidata di loro, aspettando solo il momento di poter rimettersi in gioco (di nuovo) e prendere ancora una volta per i “fondelli” (si, diciamo fondelli perché culo non si potrebbe dire) chi, in passato, ha già espresso il voto a loro favore. Ma non è l’unica cosa che ci lascia basiti, infatti da un giorno all’altro molti di noi, si ritrovano inseriti in gruppi “whatsapp” dai nomi più disparati che (teoricamente) nulla hanno a che fare con la politica. La bellezza di questi “giuochi” è il notare, quasi impietositi, che centinaia di componenti inseriti nelle chat, sono persone che se potessero cacciare le armi e scatenare una guerra civile tra loro, lo farebbero senza alcuna vergogna, ma non possono, perché pensano di poter guadagnare qualcosa da quella situazione. Per non parlare poi delle “mummie” creatrici/tori dei gruppi in questione, vecchia gente immischiata con la politica, da cui ha già ricevuto favori e cortesie, ma pronti a ricambiare con l’appoggio al potente di turno. I “sudditi” invece, che saremmo noi poveri sfortunati inseriti nella chat, vengono semplicemente visti come votanti, numeri, elettori, chiamateli come volete, importanti solo a soddisfare gli interessi di quella sporca e becera politica.

Avete presente una banca? Per la banca il suo cliente è un numero che versa soldi e chiede soldi, accade la stessa cosa in queste situazioni, i politicanti sono i banchieri e noi i potenziali clienti vessati dalle loro richieste in cambio delle nostre (che rimangono tali).

Che carina questa gente! Scompare dal paese per cinque anni, ritornando poi al momento opportuno per formare questi “gruppi di concentramento” da gestire a loro modo, pronti ad utilizzare retoriche impostate e frasi d’effetto che dovrebbero colpire la massa. La bellezza di questi splendidi soggetti è la presunzione di credere, consapevolmente, di essere più furbi degli altri, più furbi di chi crede realmente nella buona politica, più furbi di chi spera che un giorno tutto possa cambiare e che i quattro “capetti” che si susseguono periodicamente o chi per loro, possano finalmente godersi la propria “pensione di ideale qualunquista” senza dar fastidio più a nessuno, liberando finalmente il paese da quel torpore di ignoranza e favoritismo che affossano la comunità.

Abbiamo iniziato l’articolo con un pezzo di una famosa canzone di Francesco Guccini, ora invece vorremmo concludere con la frase di un’altra canzone, una vera e propria antitesi rispetto al “Cirano” del grande maestro, una frase emblematica tratta da una canzone del famoso cartone animato americano “The Simpson”: “…Lottiamo giorno e notte, rischiamo le botte, la centrale a voi ma l’energia siamo noi…” Come potete vedere parliamo di due cose totalmente diverse, ma dal punto di vista concettuale il risultato non cambia, a voi la scelta di seguire il gregge o emanciparvi e dare vita ad un nuovo tipo di pensiero.

Classe ‘86, vive a Squinzano, piccolo paese della provincia di Lecce. Fin da adolescente manifesta una forte passione per la scrittura, percepita come insostituibile mezzo di espressione personale e di comunicazione diretta al cuore delle persone. Appassionato di arte, storia ed archeologia, cresce nel quartiere di Sant’Elia, luogo ancora ricco di mistero, dove conduce ricerche e studi su un convento del 1500, effettuando numerose e importanti scoperte archeologiche che gettano nuova luce sul complesso monastico. Scrive su diversi blog e giornali come “Salento Vivo”, “Spazio Aperto Salento”, “L’ORticA”, “Il Trepuzzino”. È in procinto di pubblicare la sua prima raccolta di scritti con Aletti Editore.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore scrivi un commento valido!
Inserisci il tuo nome qui

Convalida il tuo commento... *

CONDIVIDI
Previous article“I sentieri del fuoco”: un percorso con immagini fra i luoghi “cari” ai novolesi che oggi concludono i festeggiamenti in onore del loro Patrono, Antonio il Grande
Next article«Musica & … Alla ricerca di Orfeo»: concerto in memoriam di Fiamma Nicolodi