“SI VA BHE! MA CEE SAI FARE??” Una domanda che diventerà il tormentone per molti candidati impegnati nella prossima campagna elettorale per le comunali di Lecce 2019; una provocazione che dal Salento si specchia in una visione nazionale e mette in discussione i criteri di selezione della nuova classe politica. Un progetto promosso dell’associazione Visioni da Sud, lo stesso gruppo di cittadini “dichiaratamente impegnati”, il cui slogan “stampagnate le fenesce” è ormai patrimonio collettivo, identificato nell’immaginario come sinonimo di cambiamento.
Un impegno che ha già materializzo il 17% dei consensi della corrente di Delli Noci, contributo determinante per l’amministrazione Salvemini. Anche questa volta, i Visionari, si “impegnano” al confronto pubblico; un nuovo slogan che nella sua forma dialettale, recupera l’essenza della saggezza popolare, una sintesi capace di anticipare l’apparente stallo dove, a finestre chiuse, si consumano verità vere o presunte. In questa fase, alla luce del sole, Visioni da Sud ci riporta alla essenzialità della scelta elettorale e chiede ai potenziali candidati che cosa sanno fare, ovvero quali competenze possono mettere a disposizione della città una volta eletti.
Con ironia e spirito critico, i “visionari” ribaltano la solita scena della campagna elettorale in un controcampo dove i protagonisti non sono più i potenziali, spesso potenziati, candidati ma il punto di vista dei cittadini, attori indiscussi, popolo sovrano. Per raccontare questo nuovo punto di vista hanno scelto il cinema e i sui fotogrammi; una doppia lettura dinamica e originale, ironica e divertente, che racconta il contesto leccese e nello stesso tempo, acuti editoriali, la vera analisi critica del blog, si rapportano a riflessioni nazionali a più ampio respiro. Il gruppo Fb “La piazza di Visioni da Sud” si alimenta con il confronto di tutti; un crescendo che non si limita alla condivisione social ma, nella primavera, svilupperà un ricco calendario di iniziative pubbliche dove la cittadinanza è invitata a partecipare. “Non è in discussione il processo di cambiamento, si discute sulla scelta degli uomini che meglio sarà in grado di interpretare il cambiamento”.