Chiara Lorenzoni è nata a Padova, dove ha frequentato la Piccola Scuola di Scrittura Creativa diretta dallo scrittore Giulio Mozzi. Nel 2005 si è trasferita a Lecce per amore, dove tutt’ora vive e fa l’avvocato. Nel 2009 un sogno che diventa realtà, il suo primo libro, “Attila, Adalberta…e chi più ne ha più ne metta”, una raccolta di racconti e filastrocche illustrata da Chiara Criniti (Lupo Editore). Nel 2010 una menzione speciale alla 43° edizione del concorso internazionale H.C. Andersen premia il suo racconto “Le scarpe di Elia Torrevecchia”, da qui poi un sacco di storie colorate e intense, come per esempio “Le parole di Bianca sono farfalle” (2013), illustrato da Sophie Fatus e che descrive le vicende di una bambina un po’ “particolare”, che non sente, non parla, ma fa “volare” le sue parole.
Ultima creazione letteraria “Mia sorella è una puzzola” (2015 – Coccole books ed.) con le illustrazioni del siciliano Santo Pappalardo, la divertente “pagina” del diario di un bambino vivace, che avrebbe preferito avere un cane piuttosto che una sorella.
Sebastiana, detta Cozzy, è infatti la sorella maggiore; un’adolescente troppo profumata e troppo truccata per il fratellino, che sogna talmente tanto di avere un cane con cui poter correre e giocare, da sentirne quasi l’odore “di erba bagnata… e quella di terra e vento”. Una storia simpatica che descrive il consueto rapporto di amore-odio tra fratelli e sorelle, caratterizzato dall’alternarsi di piccoli bisticci e dispettucci, ma anche di coccole e momenti di intimità. Apparentemente i due fratelli sembrano non comprendere i sogni e le realtà l’uno dell’altro; il mondo “dark” di Sebastiana è totalmente lontano da quello colorato e allegro del fratellino, fino a quando quest’ultimo non la osserva con attenzione davanti allo specchio mentre toglie via il trucco.
Ed è proprio qui che gli occhi dei due fratelli si incontrano, comunicando tra loro, condividendo gioie e dolori, maschere e debolezze, fino a regalarsi sogni scritti su un piccolo foglietto di carta.
Una storia che lascia un senso di tenerezza, con un lieto fine che fa riflettere anche noi adulti e che ci ha fatto incontrare l’autrice in un piovoso pomeriggio d’autunno.
Ciao Chiara, come è nato “mia sorella è una puzzola”? Quale era l’idea?
Non riesco a dire da dove sia nata l’idea. Perché in genere non è un processo conscio. So solo che mi è spuntato in testa questo cane che aveva un nome perfetto, Spago. E poi un bambino che lo desiderava moltissimo. Prima ancora di sapere se esisteva lui lo amava già.
Una storia molto bella. Ci vuoi spiegare il messaggio, se c’è?
Non credo alle storie con i messaggi, ogni lettore riempie la storia con i propri desideri e aspirazioni. Posso dire ciò che ci vedo io. Un forte amore che scavalca le differenze di età e di specie. E per specie intendo non animale e umano, ma fratello e sorella.
Appena un mese fa ti abbiamo vista impegnata nell’organizzazione del Picture Book Fest – festival della letteratura per bambini e ragazzi di Lecce, assieme a Melania Longo del museo “Must” e Carlo Miglietta. Come è cominciata questa nuova avventura e perché?
Dall’entusiasmo che ci accomuna, dall’amore per il libri illustrati, dalla voglia di fare e condividere.
Quali sono i progetti futuri, non solo del picture book?
Io, Melania e Carlo stiamo lavorando per preparare la prossima edizione. Ed è anche per questo che andremo alla fiera di Roma Più libri più liberi, per promuovere il nostro lavoro. Progetti futuri: attendo con trepidazione i tre albi che usciranno nel 2016. A marzo due albi illustrati. Uno per Lapis con le illustrazioni di Sonia Possentini, l’altro per Giralangolo illustrato da Paolo Domeniconi. Infine, a maggio, un altro albo per Lapis con le illustrazioni di Francesca Dafne Vignaga. Dunque, attesa ma anche impegno, ovvero seguire altre storie che mi stanno spuntando in testa.