Il romanzo narra di re Mezzaluna, della sua sposa, della sua corte, attraverso l’attenta osservazione di Masì, fedele servo del re, nonché suo scrivano segreto. Re Mezzaluna ha potere assoluto sul suo regno; governa in maniera eccentrica, spesso ironica, tale da ridicolizzare il potere stesso. Il regno è un ambiente del sud, il Salento, luogo di tradizioni e miti, dove abbondano gli odori della natura, le sensazioni donate dal paesaggio, dal mare; dove il passare delle stagioni è un ciclo immutato nel tempo ed il legame tra la terra ed i suoi abitanti è fisico.
Al suo interno vi è il palazzo dove si muovono personaggi come i consiglieri, parodie del potere ruffiano, incompetente, fine a se stesso; l’indiretta presenza di Fanfaluca, poeta e fratello del re; la giovane Violetta e la regina Voisàva, creatura di una terra vicina ma carica di disperazione, anima dolce del romanzo.
Re Mezzaluna trascura il suo regno; il suo palazzo è in decadenza così come la sua volontà di regnare. Vuole scrollarsi il potere di dosso. Non sente più l’attaccamento al trono, eventi di un nero passato gli avvolgono la coscienza.
A una lettura spesso divertente si mischia la poesia, la solitudine, le aspettative deluse e quella accettate per fedeltà al sovrano. E la morte. La morte è una presenza costante. Timida all’inizio e poi sempre più evidente, una coprotagonista capace di rivelarsi lentamente, ma che non impaurisce. Da qui tutto è lontano è una prosa intrisa di poesia. Il linguaggio di conseguenza non è semplice e bisogna mantenere alta la concentrazione per seguire la vicenda, i moti interiori dei personaggi, per non lasciarsi sfuggire la bellezza della scrittura e le suggestioni in grado di creare.
In una intervista sul suo libro, l’autore dice di avere impiegato, scrivendo saltuariamente, quindici anni per completarlo. Nonostante ciò il racconto risulta omogeneo, come se fosse stato scritto in pochi mesi. Alla fine della lettura si ha la piacevole sensazione di non avere sprecato il proprio tempo. Di sicuro questo romanzo non può essere definito d’intrattenimento, è al contrario un’esperienza letteraria che vale la pena di vivere.