È “tanta roba” Mimma Leone: laureata in filosofia, ha seguito corsi di regia, comunicazione e sceneggiatura. La poliedrica artista si riscopre “sarta” delle parole e cuce su misura ai suoi pensieri, e chissà forse anche ai suoi tormenti, la sua opera prima letteraria: “Il Mare per le Conchiglie”, edita dalla casa editrice “Edit@”.
Dieci storie di donne; dieci conchiglie in preda alla meravigliosa dolcezza del mare che ne disegna le vicende, anche quando diventano lame sottili, che tagliano le ferite dei ricordi più reconditi che ognuno di noi conserva.
Leggere il lavoro della giovane guagnanese è una continua sorpresa provocata da trame mai banali che strappano sorrisi anche amari e molte volte malumore o stupore, un po’ come la vita quando decide di rivelare verità oggettive alle quali è difficile sottrarsi.
Racconti che si rincorrono e sembrano farlo come se fossero i puntini da unire del gioco de La Settimana Enigmistica: unendoli si avrà contezza del vero lavoro della scrittrice e della passione, della sofferenza e del coraggio coi quali ha imbottito i racconti che danzano sulla linea immaginaria che divide la realtà dalla fantasia.
Alla lettura dell’ultima pagina, chiudendo gli occhi, non si può fare a meno di ascoltare il rumore del mare che si insinua in ogni singola conchiglia e racconta la storia di un mondo in cui le donne, molte volte, a causa di una cultura maschilista, passano in secondo piano… Ma è proprio quel mare che accarezzando “l’eternità di quella conchiglia” la riporta al centro del mondo, dove ogni donna merita di stare.