Un libro che è un compendio che tratta di scuola, università, arte, società. La dichiarazione d’amore nei confronti di una città non facile, Foggia, che sta cercando di emergere tra mille difficoltà di vario genere, in un progressivo percorso di crescita soprattutto civile.
Il libro racchiude una storia di vero amore verso il mondo giovanile universitario che spesso si trova a combattere con burocrazia e scogli clientelari, inedia e lamenti molto meridionali e la diffusa convinzione che il merito non porti risultati.
Un titolo dalla doppia valenza: un primo riferimento che è un’esortazione a operare scelte di vita seguendo strade forse difficili ma ‘giuste’, senza ricorrere a scorciatoie, raccomandazioni e svendite di se stessi; e poi un tributo al ruolo formativo dei maestri, improntato alla fatica e all’impegno nello studio.
Il Professore, durante il suo Rettorato, innova e rinnova idee, edifici e rapporti. Accentra le sedi fisiche, crea un vero e proprio ‘Codice Etico’, cura personalmente la sua pagina facebook, colloquia con gli studenti, annulla le distanze.
Parlando di Foggia non prescinde da una seria nota sul fenomeno dell’immigrazione clandestina e sullo sfruttamento di manodopera illegale, delle condizioni alienanti di quei ragazzi e di quegli uomini che vengono da lontano alla ricerca della terra promessa e trovano fatica, sudore e vita priva di ogni decoro e dignità. Né omette che si tratta di un territorio sottoposto ancora fortemente al dominio del malaffare e ad una cultura criminale che tenta in ogni modo di bloccare iter di conoscenza e legalità.
Un libro che parla di musei e impianti fotovoltaici, degrado umano e opere d’arte, legalità e delinquenza, nuova politica e vecchi sistemi. Di mare, archeologia, vicoli, pietre e profumi antichi. Un libro che narra il complesso cammino di un uomo che procede apparentemente sicuro tra mille difficoltà, sorretto da una fede incrollabile nella conoscenza, nello studio e nella coscienza del bene.
Questo e molto altro è ‘Le vie maestre’.