Silvia Martini, giovane insegnante precaria in una scuola primaria di Torino, scrive una lettera al Procuratore, in seguito ad un grave episodio di cui è protagonista una sua alunna. Scrive per dare la propria disponibilità alla ricerca della verità, scrive per tentare di capire, scrive per trovare una propria assoluzione morale.
Segue un racconto ricco di episodi che abbracciano temporalmente, a ritroso, un intero anno scolastico; narrazione che si svolge attraverso una fitta corrispondenza di e-mail tra una Silvia disorientata dall’impatto forte con una realtà variegata e densa di differenti umanità e una sua collega più esperta, alle soglie della pensione. Il romanzo vive di paure, di difficoltà, di ricerca, di poesia. Di parole. Quelle che i bambini scrivono nei temi, nei diari, negli SMS, quelle degli articoli dei giornali che i bambini propongono di leggere in classe. Vive di foto umane in un incontro/scontro tra scolari provenienti dalle più disparate situazioni familiari, sociali, culturali.
Troviamo bambini extracomunitari che non conoscono la lingua, c’è il bullo prepotente ed arrogante, la bambina ricca, il povero, il disadattato. E poi c’è lei, Pam. Figlia di una solitudine inquietante, portatrice triste di un’infanzia ignorata, disprezzata, dimenticata. Pamela, che pagherà per tutti.
La trama narrativa è incalzante, mai noiosa. Il linguaggio usato è moderno così come i mezzi di cui i vari personaggi si servono per comunicare tra loro. Attraverso un vero e proprio dossier, il romanzo ci prende per mano e ci conduce a molte osservazioni serie e a tratti dolorose su una realtà che riguarda tutti noi. Spunti di riflessioni amare su quel che è diventata oggi la scuola. Ma anche la società e soprattutto la famiglia. Nel 1886 Edmondo De Amicis scrisse il libro “Cuore”. Oggi Antonella e Franco Caprio ci suggeriscono che (forse) “Non c’è cuore”.
Se leggendo questo romanzo proveremo ancora un brivido di compassione verso la nostra stessa esistenza, verso tutto un mondo complesso che ci circonda, abbiamo buone speranze di riappropriarcene, di questo nostro cuore collettivo. Lettura fortemente consigliata a genitori, educatori, insegnanti.
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