Liberi pensieri fanno a pugni nella mia mente.
Diciotto anni ed un futuro davanti, eppure tra poco meno di due settimane mi troverò ad affrontare il primo vero esame della mia vita.
Insieme a me, centinaia di migliaia di studenti, saranno per l’ultima volta dietro i banchi di scuola, lì dove abbiamo trascorso cinque anni della nostra vita.
Cinque anni intensi, non potrei dire altrimenti. Alti e bassi, felicità e tristezza, legami e litigi, soddisfazioni e amarezze; sono tante le sensazioni che si provano in questo arco di tempo, probabilmente i più belli della nostra vita.
Arrivai in punta di piedi cinque anni fa, il primo giorno di scuola, quando non facevo altro che guardarmi intorno. Quello che pareva un mondo sconosciuto è diventato poi, la mia seconda casa. E come ogni casa che si rispetti, avevo intorno a me la mia famiglia: una famiglia fantastica!
Dai collaboratori scolastici agli insegnanti, per non dimenticare i miei amici e colleghi con il quale quel 15 settembre 2011 ci siamo presi per mano e abbiamo iniziato a camminare insieme verso la meta.
Un cammino lungo, lunghissimo. Un cammino lungo cinque anni.
E proprio nei momenti difficili, quando tutti avrebbero preferito mollare la presa e correre da soli verso la vittoria, noi ci siamo guardati negli occhi e ci siamo stretti la mano più forte di prima.
Il 22 giugno saremo tutti lì, per l’ultima volta a guardarci negli occhi, escogitando il miglior metodo per passare o far arrivare qualche informazione, impugnando quella Bic nera in mano con il tappo tutto “mordicchiato” per l’ansia e la tensione.
Sì, l’ansia… questa sconosciuta. Caro Ministro Giannini, proprio lei ci ha consigliato di non essere in ansia e di pensare a studiare.
Io però le vorrei chiederle qualcosa: come potrei non essere in ansia quando il lavoro di cinque anni potrebbe vanificarsi a causa di persone che, col dovuto rispetto, non mi conoscono e non conoscono come abbia lavorato in questi anni? Come potrei non essere in ansia quando il mio voto finale sarà deciso da un tema di italiano che sarà giudicato probabilmente in maniera soggettiva, una seconda prova che sarà come indovinare un terno al lotto, ed una terza prova sulla quale sarà impossibile ricordare tutto di ogni materia?
Già… perché dovrei essere in ansia… lei ha proprio ragione.
Comunque andrà a finire non sarà certo il voto del diploma il biglietto da visita di uno studente, lo saranno invece il modo di essere e soprattutto cosa farai nella vita.
In bocca al lupo maturandi…
…in bocca al lupo a me!