Bande a Sud, la musica che unisce

0
29

Trepuzzi (Le) – Grande inizio, per l’appuntamento estivo di “Bande a Sud – Suoni tra i due mari” giunto alla sua XII Edizione. La parola chiave, pensata quest’anno dal Direttore artistico Gioacchino Palma, è “Collisione”, condivisa dall’assessore alla Programmazione e bilancio, Bande a Sud Giuseppe Rampino, dal sindaco Giuseppe Maria Taurino, che sottolinea come il Festival, fiore all’occhiello delle feste patronali e “Modello Culturale” sia stato ancora una volta premiato dalla Regione Puglia, e dal Parroco della chiesa matrice Maria SS. Assunta don Luca Bisconti. Questa volta ad entrare in “collisione” sono stati due generi musicali, rappresentati dalla Musica Sacra e dalla Musica Tradizionale di varie aree del Medio Oriente, grazie alla grande sensibilità di professionisti che hanno saputo parlarsi  e ascoltarsi con rispetto, perché la musica ama le contaminazioni, quelle che non creano attrito, né gravi conseguenze, ma solo confronto, dialogo, arricchimento, e nella serata di giovedì si è fatta portavoce, per l’intera comunità di Trepuzzi e per i privilegiati testimoni dell’evento, di un importante “messaggio di pace”. Dunque, non solo una proposta di intrattenimento e divertimento, ma un “melodioso espediente” per riflettere, perché ancora oggi, nell’area del Mediterraneo di continuano a costruire muri e perpetuare genocidi.

Ad alternarsi sul palco, rappresentato per l’occasione dal sagrato della Chiesa Madre, è stata l’Ensemble di fiati “Tito Schipa”, al pianoforte il M° Carlo Scorrano, con il coro “Jubileum” diretti dal M° Francesco Muolo e Nabil Bey Salameh. I brani eseguiti per la Musica Sacra, accompagnati da una breve nota sull’autore, sono stati: Inno al Creatore, O bella mia speranza, Salve Regina, Cantate Domino, Ubi Caritas, O Sacrum Convivium e i brani Ave Maria e Psallite Deo composti dallo stesso Muolo. Molto toccanti i racconti che hanno accompagnato la voce del cantautore e giornalista Salameh, che attraverso le canzoni “Marartu amsi, Yalla Tnam, Ssendù e Helalise” ha portato il pubblico in quei luoghi della sua giovinezza. Nei canti proposti ha parlato di esilio, delle popolazioni berbere dell’area Subsahariana, del Maghreb dove è nato Sant’Agostino; ancora, con una “ninna nanna” ha ricordato il’48 e il forzato trasferimento dei genitori dalla Palestina in Libano, infine, con “Aiutami Cristo”, ha evidenziato come questa preghiera, scritta da un autore musulmano, sia stata ispirata dalla Chiesa Etiope e Copta, che nella sua ritualità rappresenta una delle forme più antiche di cristianità.

Nabil Bey Salameh è un artista poliedrico Italo-palestinese. Nato a Tripoli si trasferisce in Italia per concludere gli studi in Ingegneria. Precursore delle prime esperienze di musica world nel panorama italiano con il gruppo degli Al Darawish. Successivamente forma i Radiodervish, una delle realtà più affermate di world Music in Italia. Per anni corrispondente in Italia di Al Jazeera. Attualmente è docente di Etnomusicologia al Conservatorio Tito Schipa di Lecce.

Francesco Muolo è diplomato in Musica Corale e Direzione di Coro, Strumentazione per Banda, Direzione d’Orchestra e Composizione. È inoltre, laureato con il massimo dei voti e menzione speciale in Discipline Musicali presso il Conservatorio “Niccolò Piccinni” di Bari. Ha al suo attivo diverse composizioni che spaziano dal genere sacro a quello lirico-sinfonico e a quello per orchestra di fiati. È docente di Formazione Corale presso il Conservatorio Tito Schipa di Lecce.

Laurea Triennale DAMS è attualmente iscritta alla magistrale di Storia dell’Arte. Socia fondatrice di "Palchetti Laterali", svolge attività di divulgazione teatrale e di tutoraggio per studenti con disabilità psicomotoria e sensoriale. In possesso del diploma di 1° Livello in LIS è anche esperta in Audiodescrizione

LASCIA UN COMMENTO

Per favore scrivi un commento valido!
Inserisci il tuo nome qui

Convalida il tuo commento... *

CONDIVIDI
Previous articleVisti da vicino – Con le foto di Marcello Nitti alla riscoperta della Gothic Music
Next articleVigilia e Ferragosto tra gusto e tradizione a Masseria San Biagio