Il 30 marzo ricorre il decimo anno dalla scomparsa del poliedrico e grande personaggio Nicola Arigliano. Negli ultimi tempi si era trasferito in provincia di Lecce, a Calimera, benché originario di Squinzano, un paese dalla forte vocazione per la musica. Sembra ancora di vederlo nel momento della sua dipartita, con il suo sguardo particolare e non privo di ironia e senza nascondere un certo nichilismo, quasi a ricordarci quel “tutto nel mondo è burla” di verdiana memoria (Falstaff).
Ricordando il testo di una sua canzone sembra che ancora oggi voglia ripeterci «Arrivederci, / Dammi la mano e sorridi / Senza piangere».
Com’ è noto, anche Nicola attraversa un periodo in cui aderisce alla canzone – cartolina, attraverso l’uso dell’inglese, sia per far conoscere le nostre bellezze paesaggistiche che per avvicinare le persone lontane, per vari motivi, dai propri cari, convinto che «questa vita / non è mai come la vorresti tu».
L’occasione della ricorrenza può costituire anche il momento per ricordare quando egli cantava a intere generazioni «Quando tu, quando tu m’hai sorriso / Ciò che accadde spiegare non so» perché l’artista era un uomo buono e, per molti aspetti, ha aiutato a credere nei sogni. È molto significativo che tutte le persone che lo hanno conosciuto lo ricordino con simpatia e affetto, stesso sentimento che ricambiamo con sincerità.
Proprio da queste persone è nata l’idea di onorare la sua memoria ai posteri attraverso un Convegno e altre iniziative a latere. Trattasi di un evento significativo che vuole scandagliare la vita di un artista valorizzando sia il personaggio che la sua terra d’origine.
Il progetto, accolto favorevolmente dal nipote Franco, registra già molti consensi nel mondo artistico e scientifico, e quasi ascoltando una sua nota canzone sembra dirci: «A me / Non puoi resistere / Saprò conquistarti / è solo questione di tempo».