Anche se il titolo della composizione risulta eloquente, tuttavia merita qualche considerazione. Il lavoro del talentuoso orchestratore quarantaduenne, l’inglese Edward Elgar, viene composto tra il 1898 e il ’99 e probabilmente rappresenta, insieme alle marce Pomp and circumstances, l’opera sinfonica più celebre.
Il primo aspetto interessante da sottolineare è la forma utilizzata che rimanda al principio della variazione (cfr. le bachiane Variazioni Goldberg BWV 988 o le Variazioni su un tema di J. Haydn in si b maggiore op. 56 di Brahms). Proposto il tema molto espressivo, si succedono una serie di variazioni intervenendo su aspetti diversi quali il melos, il metro, il contrappunto, l’armonia, il timbro (compresa l’orchestrazione), l’agogica e – in determinati repertori – qualsiasi elemento della scrittura. Il secondo aspetto riguarda il riferimento extramusicale di due temi che costituiscono gli enigmi.
Pur con tante ipotesi, sta di fatto che il tema «non suonato», ma presente in tutta la composizione, costituisce ancora oggi un rompicapo.
Consola il fatto che l’altro, ormai risolto, si riferisce alla corrispondenza di ogni variazione con un personaggio (evocato con iniziale del nome o con pseudonimo) che fa parte dell’entourage del musicista come si legge dalla dedica: «To my friends pictured within». In sostanza le variazioni tratteggiano dodici soggetti (molti suoi amici), Caroline Alice, sua moglie, ed egli stesso.
Di seguito il tema affidato ai violini I e, a seguire, uno schema esplicativo con le quattordici variazioni:
Variazioni con caratterizzazione iniziale | Indicazioni agogiche | Metro | Tonalità | Personaggio dedicatario |
Variazione I – C.A.E.
Tema affidato ad alcuni legni |
L’istesso tempo
|
(4/4) | Sol
minore |
Caroline Alice Elgar,
moglie del compositore |
Variazione 2 – H.D.S.P.
Dopo l’imitazione tra i violini, toccherà a violoncelli e contrabbassi l’enunciazione del Tema |
Allegro | 3/8 | Hew David Stewart-Powell, pianista che suonava con Elgar | |
Variazione 3 – R.B.T.
Tema enunciato da oboe e flauto rinforzato dal pizzicato dei violini |
Allegretto | Sol
maggiore |
Richard Baxter Townshend, anziano attore e mimo dilettante | |
Variazione 4 – W.M.B.
Tema all’oboe e al clarinetto insieme ai violini |
Allegro di molto | 3/4 | Sol
minore |
William Meath Baker,
vicino di casa dai modi senza garbo |
Variazione 5 – R.P.A.
Tema ai fagotti insieme a violoncelli e contrabbassi |
Moderato | 12/8 | do
minore |
Richard Penrose Arnold,
pianista dilettante |
Variazione 6 – Ysobel
Melos espressivo alla viola con parti tematiche a fagotti e clarinetti ai quali si aggiungono i corni |
Andantino | 3/2 | Do
maggiore |
Isabel Fitton,
violista e allieva del compositore |
Variazione 7 – Troyte
Solo dei timpani, insieme a violoncelli e contrabbassi, per introdurre il melos delle viole e di alcuni legni |
Presto | 4/1 | Arthur Troyte Griffiths,
architetto che cerca di imparare a suonare il pianoforte |
|
Variazione 8 – W.N.
All’incipit tematico di alcuni legni ai quali rispondono i violini |
Allegretto | 6/8 | Sol
maggiore |
Winifred Norbury,
amica di famiglia dal carattere accomodante |
Variazione 9 – Nimrod
L’inizio ricorda il secondo movimento della Patetica di Beethoven e il Tema presentato dai violini sarà ripetuto da flauto e clarinetto |
Adagio | 3/4 | Mi bemolle maggiore | August Johannes Jaeger,
suo migliore amico. (Jaeger corrisponde a Nimrod) |
Variazione 10 – Dorabella
(Intermezzo) Fruscio dei violini in sordina con pizzicato di violoncelli e contrabbassi |
Allegretto | 3/4 | Sol
maggiore |
Dora Mary Penny Powell,
nipote e cognata dei destinatari della IV e della III variazione |
Variazione 11 – G.R.S.
Il solo dei fagotti, rafforzati dai contrabbassi, condensano quasi l’intero Tema in uno staccato di crome |
Allegro di molto | 2/2 | George Robertson Sinclair, organista della Cattedrale di Hereford | |
Variazione 12 – B.G.N.
Bastano le prime due battute del solo del violoncello, molto espressivo, a coinvolgere gli altri strumenti ad arco in un largamente espressivo |
Andante | 4/4 | Sol
minore |
Basil George Nevinson,
amico e violoncellista |
Variazione 13 – ***
(Romanza) Il clarinetto con il suo rimando alla melodia tratta da «Meeresstille und glückliche Fahrt» di Mendelssohn |
Moderato | 3/4 | Sol
maggiore |
Non ci sono iniziali |
Variazione 14 – E.D.U.
(Finale) Tematismo e imitazioni tra violini, violoncelli e fagotti con pizzicato degli altri archi, dello staccato dei fiati e dei timpani, tutto rigorosamente in pianissimo |
Allegro – Presto | 4/4 | Riferito a se stesso.
Edoo, nomignolo utilizzato dalla moglie per rivolgersi a lui |
Partitura orchestrale molto interessante ove al quintetto degli archi (violini I e I, viole, violoncelli e contrabbassi) troviamo un bell’insieme della famiglia dei legni (2 flauti – in alcune occasioni anche ottavino – 2 oboi, 2 clarinetti, 2 fagotti, controfagotto) ai quali si aggiungono gli ottoni (4 corni, 3 trombe, 3 tromboni, e tuba) e le percussioni (timpani, rullante, triangolo, grancassa e piatti) con aggiunta dell’organo ad libitum.
Elgar scrivendo «L’enigma resterà un enigma» vuole invitarci a rinunciare alla ricerca, immergendosi nei valori e nei sentimenti dell’amicizia.
Buon ascolto…