Variations on an Original Theme op. 36 (Enigma), ovvero quando la musica trova ispirazione nell’amicizia

1
239

Anche se il titolo della composizione risulta eloquente, tuttavia merita qualche considerazione. Il lavoro del talentuoso orchestratore quarantaduenne, l’inglese Edward Elgar, viene composto tra il 1898 e il ’99 e probabilmente rappresenta, insieme alle marce Pomp and circumstances, l’opera sinfonica più celebre.

Il primo aspetto interessante da sottolineare è la forma utilizzata che rimanda al principio della variazione (cfr. le bachiane Variazioni Goldberg BWV 988 o le Variazioni su un tema di J. Haydn in si b maggiore op. 56 di Brahms). Proposto il tema molto espressivo, si succedono una serie di variazioni intervenendo su aspetti diversi quali il melos, il metro, il contrappunto, l’armonia, il timbro (compresa l’orchestrazione), l’agogica e – in determinati repertori – qualsiasi elemento della scrittura. Il secondo aspetto riguarda il riferimento extramusicale di due temi che costituiscono gli enigmi.

Pur con tante ipotesi, sta di fatto che il tema «non suonato», ma presente in tutta la composizione, costituisce ancora oggi un rompicapo.

Consola il fatto che l’altro, ormai risolto, si riferisce alla corrispondenza di ogni variazione con un personaggio (evocato con iniziale del nome o con pseudonimo) che fa parte dell’entourage del musicista come si legge dalla dedica: «To my friends pictured within». In sostanza le variazioni tratteggiano dodici soggetti (molti suoi amici), Caroline Alice, sua moglie, ed egli stesso.

Di seguito il tema affidato ai violini I e, a seguire, uno schema esplicativo con le quattordici variazioni:

Variazioni con caratterizzazione iniziale Indicazioni agogiche Metro Tonalità Personaggio dedicatario
Variazione I – C.A.E.

Tema affidato ad alcuni legni

L’istesso tempo

 

(4/4) Sol

minore

Caroline Alice Elgar,

moglie del compositore

Variazione 2 – H.D.S.P.

Dopo l’imitazione tra i violini, toccherà a violoncelli e contrabbassi l’enunciazione del Tema

Allegro 3/8   Hew David Stewart-Powell, pianista che suonava con Elgar
Variazione 3 – R.B.T.

Tema enunciato da oboe e flauto rinforzato dal pizzicato dei violini

Allegretto   Sol

maggiore

Richard Baxter Townshend, anziano attore e mimo dilettante
Variazione 4 – W.M.B.

Tema all’oboe e al clarinetto insieme ai violini

Allegro di molto 3/4 Sol

minore

William Meath Baker,

vicino di casa dai modi senza garbo

Variazione 5 – R.P.A.

Tema ai fagotti insieme a violoncelli e contrabbassi

Moderato 12/8 do

minore

Richard Penrose Arnold,

pianista dilettante

Variazione 6 – Ysobel

Melos espressivo alla viola

con parti tematiche a fagotti e clarinetti ai quali si aggiungono i corni

Andantino 3/2 Do

maggiore

Isabel Fitton,

violista e allieva del compositore

Variazione 7 – Troyte

Solo dei timpani, insieme a violoncelli e contrabbassi, per introdurre il melos delle viole e di alcuni legni

Presto 4/1   Arthur Troyte Griffiths,

architetto che cerca di imparare a suonare il pianoforte

Variazione 8 – W.N.

All’incipit tematico di alcuni legni ai quali rispondono i violini

Allegretto 6/8 Sol

maggiore

Winifred Norbury,

amica di famiglia dal carattere accomodante

Variazione 9 – Nimrod

L’inizio ricorda il secondo movimento della Patetica di Beethoven e il Tema presentato dai violini sarà ripetuto da flauto e clarinetto

Adagio 3/4 Mi bemolle maggiore August Johannes Jaeger,

suo migliore amico.

(Jaeger corrisponde a Nimrod)

Variazione 10 – Dorabella

(Intermezzo)

Fruscio dei violini in sordina con pizzicato di violoncelli e contrabbassi

Allegretto 3/4 Sol

maggiore

Dora Mary Penny Powell,

nipote e cognata dei destinatari della IV e della III variazione

Variazione 11 – G.R.S.

Il solo dei fagotti, rafforzati dai contrabbassi, condensano quasi l’intero Tema in uno staccato di crome

Allegro di molto 2/2   George Robertson Sinclair, organista della Cattedrale di Hereford
Variazione 12 – B.G.N.

Bastano le prime due battute del solo del violoncello, molto espressivo, a coinvolgere gli altri strumenti ad arco in un largamente espressivo

Andante 4/4 Sol

minore

Basil George Nevinson,

amico e violoncellista

Variazione 13 – ***

(Romanza)

Il clarinetto con il suo rimando alla melodia tratta da «Meeresstille und glückliche Fahrt» di Mendelssohn

Moderato 3/4 Sol

maggiore

Non ci sono iniziali
Variazione 14 – E.D.U.

(Finale)

Tematismo e imitazioni tra violini, violoncelli e fagotti con pizzicato degli altri archi, dello staccato dei fiati e dei timpani, tutto rigorosamente in pianissimo

Allegro – Presto 4/4   Riferito a se stesso.

Edoo, nomignolo utilizzato dalla moglie per rivolgersi a lui

 

Partitura orchestrale molto interessante ove al quintetto degli archi (violini I e I, viole, violoncelli e contrabbassi) troviamo un bell’insieme della famiglia dei legni (2 flauti – in alcune occasioni anche ottavino – 2 oboi, 2 clarinetti, 2 fagotti, controfagotto) ai quali si aggiungono gli ottoni (4 corni, 3 trombe, 3 tromboni, e tuba) e le percussioni (timpani, rullante, triangolo, grancassa e piatti) con aggiunta dell’organo ad libitum.

Elgar scrivendo «L’enigma resterà un enigma» vuole invitarci a rinunciare alla ricerca, immergendosi nei valori e nei sentimenti dell’amicizia.

Buon ascolto…

Compositore, Direttore d’Orchestra, Flautista e Musicologo. Curioso verso ogni forma di sapere coltiva l’interesse per l’arte, la letteratura e il teatro, collaborando con alcune riviste e testate giornalistiche. Docente presso il Conservatorio di Perugia, membro della SIdM (Società Italiana di Musicologia), socio dell’Accademia Petrarca di Arezzo, dal 2015 ricopre l’incarico di Direttore artistico dell’Audioteca Poggiana dell’Accademia Valdarnese del Poggio (Montevarchi-Arezzo).

1 COMMENTO

  1. Interessante e originale composizione in 14 variazioni, ognuna di esse legata ad una persona conosciuta dal compositore.
    Complimenti al maestro Salvatore Dell’Atti per aver sottolineato ed evidenziato l’estro, il talento e il particolarismo musicale dell’orchestratore E. Elgar.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore scrivi un commento valido!
Inserisci il tuo nome qui

Convalida il tuo commento... *

CONDIVIDI
Previous articleSubArt: l’arte di raccontare il Salento e le sue tradizioni
Next articleViviana Cazzato, il fil rouge di una vita per l’arte