Il punto di vista
Un fenomeno che oggi spaventa e inquieta la nostra società è la negazione di ogni valore, il nichilismo. Questo termine, che deriva dal latino “nihil” e significa “volontà del nulla”, indica un orientamento filosofico che nega l’esistenza di valori o, come sostengono alcuni filosofi, la perdita dei valori tradizionali.
Oggi, la contaminazione del progresso, delle nuove tecnologie, dei cattivi esempi sono tematiche all’ordine del giorno. I giovani sono indirizzati dai mass media in un’unica direzione, assistendo alla resa impotente dei genitori. Si è sempre più prede di profonde insicurezze. Il nichilismo ci priva della padronanza di noi stessi, il tempo appare vuoto, insignificante, pesante…
I giovani d’oggi sono spesso demotivati, si lasciano tracciare la strada da terzi e i veri valori si abbandonano per dedicarsi magari ad attività violente e ritenute trasgressive, quali le corse clandestine, il fumo, le ormai usuali droghe.
Il nichilismo è un fenomeno presente sin dal ‘700 ed oggi è uno di quelli che caratterizzano maggiormente le giornate e che le rendono futili ed inutili.
Umberto Galimberti, uno dei più noti filosofi del nostro tempo, parafrasando Nietzsche, nel definire il nichilismo “il più inquietante tra tutti gli ospiti”, sostiene che ora ci troviamo nel mondo della tecnica e che quest’ultima non tende ad uno scopo, non ha un senso, non svela verità ed è utile solo per un motivo: funziona. Con una frase introduce il suo pensiero sui giovani: “i giovani rischiano di vivere parcheggiati nella terra di nessuno, dove il tempo è vuoto!”
Ebbene, con l’affermarsi del nichilismo, si perdono valori per i quali le generazioni passate avevano dato la vita, quali la libertà, l’identità, l’individualismo, la religione, la politica.
Si metterà mai fine a questo orientamento? Si ritroveranno col tempo i veri valori?
… ai posteri l’ardua sentenza.
{loadposition addthis}