Domani, 27 agosto 2015, uscirà nelle sale cinematografiche italiane il film “La bella gente” di Ivano De Matteo, con i celebri attori Monica Guerritore ed Elio Germano. Si sa soltanto che è stato un film molto apprezzato in Francia, ma per diversi motivi non è stato da subito proiettato in Italia.
Pertanto, la curiosità di noi italiani ci condurrà da domani a riempire le sale, o almeno me lo auguro per il regista e gli attori.
Perché parlarne dunque?
Il tema centrale è la famiglia, e di conseguenza, tutto ciò che ruota attorno ad essa: convenzioni, pregiudizi, imprevisti della vita e reazioni dei componenti incapaci a volte di assumersi responsabilità, privilegiando sé stessi, il proprio credo, o gli altri; un po’ come fece Socrate che, per non ingannare il suo credo e il principio della giustizia in cui credeva fermamente e dinanzi all’opportunità di salvarsi, scelse la morte.
Chi è capace di essere fedele sino alla morte, onesto? Si è capaci oggi di sfidare gli imprevisti della vita, accoglierli e poi utilizzarli come tesoro sino alla fine? Chissà…
In una società nella quale prevale e viene imposto l’interesse individuale, incombono fobie, controlli, taciti compromessi, non si riflette tanto sul valore della vita, della propria, dell’altro, e ogni motivo, il più futile e banale è ragion sufficiente per commettere un omicidio o suicidio. Ma, è questa la realtà; proprio quella raccontata dai film, dalla tv, dai mass-media? O c’è dell’altro?
Ci saranno persone che non agiscono sempre e solo d’istinto, che penseranno con coscienza, con intelligenza e volontà, apprezzando la condizione di libertà?
Ecco appunto la libertà… Si potrebbe scrivere tanto su questa categoria, principio, valore, diritto per la Costituzione italiana. Ma, in fondo, cos’è la libertà se non una “possibilità” di scegliere, un diritto naturale, un valore insito in ogni individuo. Rousseau invece sosteneva che l’uomo nasce libero e dappertutto è in catene. Persino chi si crede il padrone degli altri non è meno schiavo di costoro.
In realtà, il singolo dovrebbe essere libero di fare ciò che crede ma senza ledere l’altro. Tuttavia, ritornando alle tematiche principali del film, ho letto un’intervista di De Matteo su «Repubblica.it» e mi ha colpito una parola: “assenza”. Inquietante. L’assenza attualmente la si vive quotidianamente sia in condizioni di ricchezza sia in povertà. Si è assenti e si avverte l’assenza dell’altro, di qualcosa, giustappunto in una realtà nella quale sembra non mancare nulla, seppur ahimè, manchi tutto.
A proposito, una buona visione del film “La bella gente”!