M5S e PD insieme per “salvare” il Paese: sarà vera gloria? Ai posteri.

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Sui tanti social e tra la gente, ascoltiamo e leggiamo, tra i più indignati per la nascita di questo Governo, aspre condanne per la scelta dei vertici del M5S di governare con il tanto vituperato Pd. Si narra di tanti che lasciano il Movimento indignati per le attuali scelte, fatto comunque che già era accaduto per le scelte precedenti, nulla di nuovo sotto il cielo quindi.
Io che non sono una affiliata alla “piattaforma” né ad altre comunità politiche, credo che questo eventuale assottigliamento, tutto da verificare nelle effettive quantità, sia un fatto assolutamente naturale. Il Movimento che raccoglie di tutto, in forma quasi plebiscitaria come è accaduto nelle scorse elezioni, assolutamente ancora acerbo e impreparato nelle professionalità e nella esperienza di governo, è ovvio che perda pezzi per strada: oltre che ovvio, è naturale e salutare.

Immaginate un albero divenuto troppo grande a causa del peso di tutte le piante che si appoggiano ad esso. Queste piante, arrampicandosi voracemente, toglieranno alle foglie dell’albero la possibilità di prendere luce e spazio. Vi immaginate allora i suoi frutti? É giusto quindi arrivare ad una sana e accurata potatura che disboschi e faccia emergere ciò che di buono può esserci per diventare una pianta che fruttifichi in abbondanza.  Una considerazione alla Chaucey Giardiniere di Oltre il Giardino? Beh, la natura è sicuramente saggia consigliera, forse dovremmo tornare a leggere  nei suoi comportamenti, condotte  più adeguate  anche a noi presuntuosi esseri padroni del pianeta.

Governare non è realizzare un sogno a tutti i costi, governare è un impegnativo e continuo mediare tra le necessità e le opportunità,  secondo una visione fondata su principi e regole aderenti e rispettose della nostra Costituzione. Governare non è andare ad imporre lo stretto punto di vista degli interessi di qualcuno. É invece dover mettere le mani in pasta e a volte nella merda, perdonate l’eccesso, cercando di rimanere intonsi dentro per il bene di una grande comunità e non di una ristretta cerchia .

Certamente si scontenteranno in tanti, i risultati però  si devono giudicare in un tempo più lungo che quello di uno sguardo veloce e interessato alla propria pancia.

Ci vuole maestria e strategia, esperienza e coraggio. In questo molti nostri rappresentanti difettano, oltre che difettare ormai spesso in preparazione, onestà, spirito di servizio, conoscenza delle Regole.

Abbiamo bisogno di visioni che ci diano fiducia, non di promesse urlate, di orizzonti nuovi non di porti chiusi, di vive e sane opportunità salutari ad un Paese con crescita zero e tanti anziani da mantenere. Dobbiamo entrare nella top ten dei Paesi che contano in questa madre Europa, ma entrarci davvero, come paese che può contare e non che deve farsi trascinare e perdonare le pessime scelte . Gli Italiani devono sapere chi sono, conoscere la loro Storia e non millantare potenzialità inveterate ed ammuffite oltre che inutili e disfattiste.