Negli ultimi tempi abbiamo sentito parlare tanto del Convento di Sant’Elia, non sempre in senso positivo purtroppo, soprattutto per via degli atti vandalici di cui è stato recentemente protagonista. Ma grazie all’impegno costante di un gruppo di volontari che da tre anni hanno sposato la causa, investendo il proprio tempo e non solo, sulla ricerca storico-archeologica, molti passi avanti sono stati fatti. Tuttavia, per raggiungere l’obiettivo di far riemergere dai meandri del tempo quell’affascinante storia mai raccontata, è necessario ulteriore impegno e dedizione.
Ad oggi, questo gruppo di volontari, ha un’alleata chiamata L’ORticA, un’associazione di cittadinanza attiva, che ha fondato un giornale cartaceo riguardante tematiche e argomenti per lo più squinzanesi. Da un po’, questi enti stanno collaborando per l’organizzazione di più eventi che mirano a valorizzare questa splendida dimora storica. Dopo l’iniziativa “Tesori Nascosti di Puglia”, il Convento di Sant’Elia sarà nuovamente al centro della scena con “La Festa del Circondario, un’idea FAI, nata quest’anno, volta a far conoscere e scoprire i luoghi d’interesse storico che appunto, circondano i beni FAI, come in questo caso, l’Abbazia di Cerrate.
Un evento molto significativo, curato dal Gruppo Volontari e da L’OrticA, che sarà un’ottima occasione per mettere in luce le numerose bellezze del nostro Convento. Sabato 19 e domenica 20 giugno infatti, a partire dalle ore 9.00, sarà possibile effettuare visite guidate e partecipare a mostre fotografiche, estemporanee di pittura, letture e degustazioni, il tutto incorniciato da un’atmosfera tipica medievale grazie a musiche e figuranti, che ci faranno in un certo senso, tornare indietro nel tempo. Nell’organizzazione di questo evento sono stati coinvolti molti enti importanti per lo sviluppo del territorio, come: La pro loco di Squinzano, l’Ass. Malachianta, l’Etnos Centro Multiculturale, l’Ass. S.b.i.c. e l’AFG Formazione Globale di Squinzano.
E’ fondamentale far rivivere i nostri preziosi luoghi storici al fine di valorizzarli e valorizzare tutto il nostro territorio. Il convento di Sant’Elia, troppo spesso maltrattato, calpestato e preso in considerazione solo per improbabili ristrutturazioni finanche dannose, merita un futuro diverso! Dunque, pongo una domanda a cui tutti noi e soprattutto le amministrazioni dovrebbero dare una risposta: “Non è arrivato forse il tempo di assegnare questo bene ad un comitato formato da enti, associazioni e cittadini che lo amano, invece di continuare a spendere soldi in vano senza progetti validi che possano consolidare questo splendido posto? A voi l’arduo giudizio.