Non è il Salento leccese e nemmeno quello messapico, ma è la zona del Canale di Pirro a riservare stavolta sorpresa e a suscitare curiosità.
Alberobello, località del barese notissima per i trulli, tipiche costruzioni a cono, fatte di pietra a secco e dichiarati il 6 dicembre del 1996 Patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco, ha un piglio esoterico, sia pure palesato alla luce del sole, che inonda il bianco delle facciate di queste misteriose casette affastellate nelle vie del centro storico.
I frontali dei tetti conici dei trulli, composti da filari di piccole “chianche”, sigillate con malta e bloccate dal pinnacolo cuspidato, recano disegnati in bianco di calce splendente simboli magici e propiaziatori, sul cui significato ed origine vi sono varie teorie, perché li si vuole “primitivi”, “cristiani”, “magici”, “pagani”, “ornamentali” e “grotteschi”, ma comunque legati all’alchimia e all’astrologia, viste le diverse origini e credenze della popolazione.
I simboli dovevano esorcizzare le negatività e proteggere la famiglia dal malocchio; o erano segni di devozione a divinità propiziatorie dell’abbondante raccolto e simili.
Tuttora, si ammirano circa 200 differenti simboli, come il candeliere ebraico, il simbolo del Sole-Cristo, il cuore trafitto (forse di Maria Vergine), il simbolo di Giove, il simbolo del Toro o il simbolo di Venere, l’Omega (simbolo di Dio), il simbolo del mondo, il Tridente della Trinità, la croce ad albero che unisce il mondo terreno, quello Celeste e gli Inferi, teste di animali; dunque, sovente segni zodiacali e planetari; ma il significato di molti di essi rimane sconosciuto agli attuali abitanti di Alberobello.
Si fonde, inoltre, la atavica credenza popolare alla storia più recente, posto che altri simboli ‘magici’ furono ripristinati nel 1934, su disposizione del Comitato Provinciale del Turismo, per la visita di Benito Mussolini all’inaugurazione della quinta Fiera del Levante a Bari.
Secondo alcuni studiosi, tuttavia, i simboli sono una sorta di “marchio” dei maestri trullari costruttori o semplicemente sono elementi decorativi, scelti dai proprietari del trullo, senza altre implicazioni ed intrighi.
Eppure, le raffigurazioni grossolane e minimali rimandano con suggestione a rituali e dettami arcaici, a miti e a superstizioni, e ai cultori dell’esoterismo piace pensare che essi abbiano virtù magiche e possano allontanare influenze negative.