Ci sono peccati e peccatori, che meritano sicuramente una corale – quanto paganissima – assoluzione… Nell’area delle conosciutissime Serre di Specchia, a nord-est per l’esattezza, a 151 metri sul livello del mare, vi è la Serra Magnone, che a sud tra Specchia e Alessano si ‘sdoppia’ nella Serra dei Peccatori e Serra dei Cianci, zone coltivate nella maggior parte ad uliveti e terrazzata con muretti a secco di contenimento.
Sulla sommità delle Serra vi è l’insediamento rurale della Masseria del Monte con una cappella del XVII secolo dedicata a S. Antonio, che reca l’incisione “HOC VILLA FUNDITUS CONSTRUCTA/ ET DOTATA FUIT TEMPORE GUARDIA/.ATUS ….BONAVENTURA …/ A.D. 1604”, e ancora sfidano il tempo i ruderi dell’oratorio di Sant’Angelo con una celletta votiva e una piccola edicola.
Sulla Serra dei Peccatori vi sono ancora i resti di una strada romana lastricata, che fiancheggia la strada per Cardigliano, e che attestano l’esistenza di una rete viaria piuttosto sviluppata tra la strada vicinale Cervi e via delle Tabacchine. Ma il luogo più sorprendete in questa zona rigogliosa e suggestiva si trova nei pressi del Cimitero di Specchia, alle pendici della Serra dei Peccatori, ed è la “Collina degli idoli inquietanti”, che, a dire il vero, nulla ha di angoscioso o di poco rassicurante, presentandosi come un’installazione artistica a en plen air.
L’autore di tale opera d’arte, per molti versi unica e straordinaria, nonché proprietario del panoramico terreno ove essa sorge è Mario Branca, in arte Marius, pittore, scultore, poeta e ceramista, ideatore del Museo d’Arte Contemporanea Rupestre. Spicca tra due vie molto frequentate dagli amanti del trekking e tra altre architetture rupestri una cappella di pietre a secco, dedicata a Nostra Signora dell’emigrante, decorato il tutto con ceramiche ed elementi in ferro, in una singolare e stupefacente commistione tra sacro e profano. Perché, in fondo, l’amore non può che essere l’abbraccio di sacertà e di scelleratezza.