Salento & Dintorni – Una pupa intramontabile

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Come dire che la bellezza autentica non tramonta mai e mai perde smalto…

In Piazza Dante Alighieri a Galatina, in prossimità della villa comunale e di fronte al monumento ai Caduti  campeggia una bronzea, nuda e intramontabile fanciulla, il cui “nome d’arte” è “Lampada senza luce”, ma che tutti conoscono come “la Pupa”, ossia la bambola.

Ed è davvero una bambola vezzosa la scultura di Gaetano Martinez (1892 – 1951), opera realizzata e collocata in piazza alla fine degli anni Trenta, dopo essere stata esposta (in gesso) alla Biennale di Venezia nel 1936, restaurata sapientemente nel 2010 a cura dell’Impresa Mariano.

“La pupa” o Lampada senza Luce raffigura una misteriosa bagnante, completamente nuda e distesa su un manto, in una posa che ricorda – a dire dello stesso Autore dell’opera – le grandi figure in ‘movimento statico’ (per così dire) e con le teste inclinate dei Sepolcri medicei di Michelangelo in San Lorenzo, commissionati al grande Artista dal Papa Giulio de’ Medici e destinati a Giuliano, duca di Nemours, morto nel 1516, e a Lorenzo, duca d’Urbino, morto nel 1519.

Ai piedi della enigmatica figura vi sono due volti umani (uno schiacciato sotto il piede e l’altro avvolto da un panno, che si intravede al di sotto della coscia destra), che la tradizione e la leggenda vogliono interpretare come la raffigurazione del Duce, perché – secondo tale opinione – la bellezza e la libertà che trionfano sull’oscurantismo, sull’oppressione, sulla prepotenza.

L’erotica pupa, come tutte le donne nude ed avvenenti, suscitò l’indignazione dei bigotti e dei benpensanti, che ne osteggiarono a lungo la collocazione pubblica, coinvolgendo nella querelle il Prefetto, il parroco e il Podestà, che a lungo disquisirono sulla presunta oscenità, impudicizia ed offensività dell’opera; finché, non fu il Podestà a spuntarla, decidendo di posizionare la scultura sulla fontana della centralissima piazza, da dove ancora oggi ammicca, immobile, con il capo inclinato, nuda e perennemente vanitosa.