Un uomo seduto al bar, il solito ennesimo amaro. É il signor K, l’uomo in ogni noi, a cui la band salentina La Chirurgia Etica parla in versi, in musica e immagini, e la K sta per Kierkegaard, filosofo molto caro alla band. Dopo il primo singolo “Ti sei poi abituato alla fine“, il tanto atteso brano “Caro signor K“, è stato singolo della settimana su Mondoradio, all’interno del programma “Esco di Radio”.
Preceduto da un’originale presentazione itinerante, è una lettera a quell’uomo vittima dell’indecisione, immobile, passivo, di cui ci parlava Kierkegaard. Note, parole e immagini esplicate in un videoclip realizzato da Luca Melcarne e Antonio Cavallo sono state presentate per le strade di Lecce, attraverso un progetto di guerrilla itinerante gli scorsi 22, 23 e 24 maggio, dal 25 il videoclip è ufficialmente stato pubblicato sui canali social e Youtube.
Televisori vintage sono stati posizionati per tre giorni per le strade della Capitale della Cultura del 2015, con il sostegno di Mauro Marino e del Fondo Verri, per creare un momento social-culturale sensibilizzando una ricca rete di fruitori riguardo la tematica della scelta. Curiosità e affluenza di pubblico, momenti di ilarità e di grande riflessione, occasioni di scambio e condivisione di idee, sono stati poi riassunti in un video-racconto delle tre giornate, che può essere visualizzato al seguente link: http://www.facebook.com/100004710014766/videos/vb.100004710014766/465870356913294/?type=2&theater
La Chirurgia Etica è un progetto musicale indie-rock composto da cinque eclettici musicisti: Petit Papillon (piano e voce), Giorgia D’Alessandro (chitarra e percussioni), Christiane Effe (synth, chitarra ritmica e autrice dei testi), Dario Santantonio (chitarra) e Lorenzo Caraccio (basso). Ripercorrendo le orme di band quali Zen Circus, Afterhours, Tre Allegri Ragazzi Morti, lanciano nel 2014 il loro primo singolo, “Ti sei poi abituato alla fine?”, che dà il nome al loro tour. Il nome della band nasce invece dall’elaborazione di una frase di Alessandro Bergonzoni: “Io sono per la chirurgia etica: bisogna rifarsi il senno”, un invito a spronare le coscienze affinchè si dia valore alla realtà e non ci si fermi alle apparenze