Novoli (Le) – Continuano gli appuntamenti con le serate di selezione del New Sounds Music Contest, in programma ogni giovedì sera all’Area 51 di Novoli (Le). Il concorso, organizzato dall’etichetta discografica TFKL Records, è aperto alle band che suonano e producono brani inediti, ed è finalizzato a trovare il gruppo che aprirà il festival della Focara, in programma per il prossimo gennaio, che andrà in diretta su vari network nazionali.
Per questa settimana, come di consueto, saranno tre i gruppi che si avvicenderanno sul palco dell’Area 51 giovedì 12 novembre. Il primo gruppo sono i Laura and The Houselight, e dal momento che Paise Miu è media partner dell’evento fin dalla sua prima edizione, li abbiamo incontrati per conoscere meglio qualcosa del loro percorso artistico e musicale.
Chi sono i Laura and The Houselight?
“Gli Houselight sono nati grazie all’idea di collaborare a un progetto comune da parte mia (la pianista, Dalila Arnesano), del batterista Pierluigi Cuna e del chitarrista, Davide Errico. Abbiamo sempre suonato insieme, perchè avendo avviato quasi contemporaneamente lo studio dei nostri rispettivi strumenti, abbiamo raggiunto insieme le tappe più importanti della nostra formazione. Formare una band è stato un approdo spontaneo e necessario a tutto questo. In seguito, a questo nucleo forte di partenza si è unito il bassista, Davide Polimena, nostro più recente, ma insostituibile punto di riferimento. Quanto alla voce, dopo vicende avverse che hanno visto il cambiamento del cantante a più riprese e per ragioni diverse, abbiamo deciso insieme di dare vita ad un nuovo progetto con Laura Delle Rose. Io lavoravo già con lei, e ci lavoro tuttora, in un duo acustico, e avevo scritto una serie di brani per lei. Ho poi proposto alla mia band di realizzare e arrangiare insieme alcuni di questi pezzi e portarli a conoscenza del pubblico come risultato della nuova formazione, Laura and The Houselight”.
Come avete iniziato a fare musica e quali sono stati i vostri miti ispiratori?
“Mentre inizialmente la nostra vena preponderante era esclusivamente quella rock e rock blues, sebbene non sia assolutamente venuta meno, ora è affiancata dai colori più morbidi del soul e pop/soul, perfettamente in linea con la vocalità di Laura. Dalle varie esperienze musicali attraverso i Pink Floyd, i Led Zeppelin, Queen, Guns ‘n Roses, Jimi Hendrix, Dire Straits, fino ad arrivare ai Muse, Joe Bonamassa, John Mayer e altri, siamo passati a considerare meglio gli sviluppi più attuali e recenti della musica dei giorni nostri nella direzione indicata. Laura ricalca molto lo stile di Adele, Amy Winehouse, Rebecca Ferguson, Alicia Keys, perciò scrivendo ho cercato di avvicinarmi a quel mood, e in fase di arrangiamento i ragazzi hanno subito realizzato l’idea senza bisogno di troppe spiegazioni. Ci capiamo molto bene”.
Quali brani presenterete sul palco dell’Area 51?
“La sera di giovedì 12 novembre presenteremo cinque tra i migliori brani realizzati insieme: Pleasure, One more time, A true story, Your face, You will. Si tratta di lavori dal sapore blues e pop/blues, con qualche venatura soul. Ho scritto i testi in lingua inglese per rispondere al meglio alle esigenze dello stile e delle preferenze di Laura, ma sono in cantiere prodotti in italiano. Alcuni di quelli che suoneremo sono in fase di incisione. Ogni testo narra una storia d’amore, ognuna dal carattere diverso. Dolcezza, armonia, passione, inganno. Speriamo che tutto questo possa trasparire dalla nostra esecuzione”.
Cinque brani importanti per la vostra storia come gruppo.
“Scegliamo cinque brani che hanno caratterizzato il nostro percorso insieme: Stairway to heaven dei Led Zeppelin, Shine on you crazy diamond e Comfortably numb dei Pink Floyd, Little Wing di Jimi Hendrix e Sweet Home Alabama dei Lynyrd Skynard”.
Perché dovreste passare il turno e arrivare alle semifinali del New Sounds Music Contest?
“Perchè riteniamo che il progetto sia nuovo e molto interessante. I nostri pezzi conferiscono molto peso ai particolari, all’aderenza allo stile, ma soprattutto ai testi. Per noi è fondamentale comunicare, avere qualcosa da raccontare, non esclusivamente con la musica. C’è una ricerca molto capillare per ogni testo, un vissuto intenso e significativo, senza il quale il brano non sarebbe nato neppure. É un fatto di sensibilità e di sentimento. Vorremmo proseguire fino alla fine, grazie anche al contributo della particolarissima voce di Laura, per fare conoscere anche questi aspetti più intimistici della nostra attività”.