Novoli (Le) – L’ultima band tra le tre che si giocheranno un posto nella fase successiva del New Sounds Music Contest, è Il Karma di Greta, band che è stata aggiunta alla rosa dei quindici finalisti dopo il ritiro dei Crash Test. La quinta e ultima serata di selezione si terrà domenica 1 marzo all’Area 51 di Novoli (Le), come di consueto. Per Il Karma di Greta è un debutto assoluto: sarà la loro prima apparizione in pubblico come band, e noi di Paisemiu.com li abbiamo incontrati per sapere quali sono le loro emozioni a pochissimi giorni dal loro primo live.
Come e quando nasce il vostro gruppo? Tracciate una breve storia del vostro percorso musicale.
Il Karma di Greta ha le sue origini a Veglie, un paese della provincia di Lecce. La band prende corpo nel novembre del 2014, e nasce dal desiderio di portare a compimento delle idee su cui Stefano (voce) lavora da qualche tempo come solista. È proprio il bisogno di dare forma e sostanza a queste idee che lo spinge alla ricerca di componenti, ma prima ancora di amici e compagni. Dapprima entra a far parte del progetto Giacomo (chitarra elettrica), e successivamente alla band si aggiunge l’esperienza di Gianni (batteria) e Marco (tastiere e synth). Ultimo in ordine di entrata è Francesco (basso). L’affinità tra noi cinque c’è stata sin da subito.
Da dove deriva il nome del gruppo?
Dare un nome alla propria band non è mai cosa semplice, soprattutto perché esso identifica nel presente e nel futuro il progetto. Tra alcuni possibili nomi, Stefano ne aveva proposto uno, risultato da subito interessante, ed era appunto “Il Karma di Greta”. Karma è un termine usato generalmente tra gli indiani e gli occidentali che credono nella Reincarnazione, e il suo significato può assumere molte sfumature sia per quanto riguarda la definizione che l’interpretazione. É la legge di causa e di effetto applicata alla vita della psiche, legge secondo la quale si raccoglie il frutto di ciò che si è seminato, o si subiscono le reazioni delle proprie azioni. L’associazione con Greta poi è molto semplice: è il nome da donna preferito del nostro frontman.
Quali brani presenterete sul palco dell’Area 51?
Lavoriamo da non molto tempo insieme, e per il live abbiamo scelto i brani che sostanzialmente ci sono sembrati più maturi come “Impalpabile”, “L’acrobata”, “Favole” e “Nel silenzio”. Testi intensi e d’impatto, scritti da Stefano nel corso delle sue esperienze. I significati sono tanti, ogni singola canzone parla di vita vissuta, di sentimenti, speranze, in un contesto storico come il nostro che spesso lascia spazio all’inutilità e alla mancanza di ideali. Anche l’amore è un tema trattato, impossibile prescinderne. Ma soprattutto la ragione che ci spinge a fare musica è la condivisione delle nostre emozioni, e riuscire a trasmetterle al pubblico è sempre la più bella vittoria.
Qual é il palcoscenico più bello dove avete suonato finora? Qual è quello su cui sperate di suonare prima o poi?
In tutta verità, la nostra prima apparizione sarà proprio al New Sounds Music Contest, dato che è da poco tempo che suoniamo insieme. È la nostra prima volta e come tale credo che sarà indimenticabile. Crediamo che esistano tanti palcoscenici al mondo capaci di suscitare dentro di noi emozioni forti. Con impegno, volontà ed un pizzico di fortuna potremmo calcarne qualcuno di davvero importante.
Quali sono i vostri gusti musicali? Cosa vi piace ascoltare?
Rock e sue sfaccettature, ma non solo. I nostri ascolti sono vari e pensiamo sia molto importante essere musicalmente aperti. La formazione di un musicista ha bisogno di tanto ascolto, nutrire la creatività necessita sperimentazioni anche con generi tra loro diversi. Sicuramente tutto ciò può portare a frutti positivi.
Come vi vedete da qui a dieci anni?
A suonare, senza dubbio.
Salutateci con un vostro motto, una frase che vi caratterizza.
Come già detto prima, pensiamo che fare musica sia condividere le proprie emozioni con il nostro pubblico. Pertanto “condivisione!
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