Novoli (Le) – L’ultima band che si esibirà domenica 8 febbraio sul palco dell’Area 51 di Novoli (Le), all’interno del New Sounds Music Contest, organizzato dalla TFKL Records, è una band composta da due ragazzi, Francesco e Angelo, di San Michele Salentino (Br). All’interno di un loro mondo fantascientifico, inventato da loro, in cui prendono forma i loro pezzi, hanno ospitato anche noi di Paisemiu.com per una breve intervista, a poche ore dalla loro esibizione.
Come e quando nasce il vostro gruppo? Tracciate una breve storia del vostro percorso artistico
E.: “Il progetto Elektrojezus nasce nell’estate 2011 dopo il ri-incontro tra me, Francesco Barletta, e Angelo Simeone. La nostra collaborazione musicale ha una lunga storia, basti pensare che suoniamo insieme già da 10 anni, avendo creato e partecipato ad altri progetti nel passato. L’incontro nasce nello studio personale degli Elektrojezus, una ex lavanderia trasformata col tempo in un vero e proprio studio di produzione musicale. É proprio qui che nascono tutte le nostre idee, dove sperimentiamo ogni giorno qualcosa di nuovo, alla ricerca di suoni e ritmiche che combacino con la nostra voglia di fare e la nostra immaginazione”.
Da dove deriva il nome del gruppo?
E.: “Il Nome del gruppo viene da i due personaggi, Dk Elektro e Dk Jezus, tratti da una storia immaginata da noi. Sono due scienziati provenienti da Oregon, un lontano pianeta fuori dalla Via Lattea, e giunti sul pianeta Terra per effettuare esperimenti e test sugli esseri umani. Il progetto Elektrojezus infatti è anche un progetto video. Diverse sono le pillole video pubblicate sotto forma di web series, all’interno delle quali i due scienziati affrontano varie avventure”.
Quali brani presenterete sul palco dell’Area 51? Chi li ha scritti? Che significati volete trasmettere al vostro pubblico?
E.: “Ci piace fare la scaletta il giorno stesso dell’esibizione in base al mood della situazione. Quindi non sappiamo ad oggi quali brani presenteremo al concorso. I brani partono da una mia idea di base e poi sviluppata insieme al bassista (Angelo). Le canzoni prendono forma col tempo, prova dopo prova. Il nostro messaggio è sempre quello di trasferire la mente degli ascoltatori in un altro mondo. Siamo molto legati, anche in fase di creazione, ad aspetti fantascientifici e spaziali, con una vena ironica e critica verso alcuni atteggiamenti ed usanze dell’essere umano”.
Qual è il palcoscenico più bello dove avete suonato finora? Qual è quello su cui sperate di suonare prima o poi?
E.: “Sicuramente il palcoscenico più importante è stato quello del Dopolavoro in apertura dei Nobraino. Ma anche quello dello YeahJasi (festival brindisino), che in quell’occasione ha visto anche la partecipazione di Piero Pelù. Tuttavia il palcoscenico che più rimarrà nel nostro cuore è sicuramente il balcone che si affaccia sulla piazza del nostro paese, San Michele Salentino. Infatti proprio da li abbiamo suonato in un concerto abusivo durante la festa patronale, riscuotendo favore e successo da parte dei nostri cari compaesani e di tutti i partecipanti alla festa”.
Quali sono i vostri gusti musicali? Cosa vi piace ascoltare?
E.: “I nostri gusti musicali spaziano dal metal all’elettronica. Non abbiamo limiti sui gusti e cerchiamo sempre di ascoltare cose nuove, alternative, per avere un punto di vista sempre differente, che è poi quello che porta a creare cose originali”.
Come vi vedete da qui a dieci anni?
E.: “Da qui a 10 anni si spera ancora di suonare, sicuramente con molta più barba. Ma soprattutto speriamo sempre di avere idee sui cui lavorare!!!”
Salutateci con un vostro motto, una frase che vi caratterizza!
E.: “Unità Carbonio vi salutino e che le Divinità di Oregon vi accompagnino”.
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