Lecce – Nella “Giornata Europea dell’Opera” il Conservatorio “Tito Schipa” propone domani 8 maggio, ore 19.30, nel salone della Biblioteca “Roberto Caracciolo” di Lecce, un recital lirico a cura del soprano ADRIANA DAMATO e di ROBERTO CORLIANÒ al pianoforte.
La serata si aprirà con l’aria di Vitellia “Non più di fiori, vaghe catene”, dalla Clemenza di Tito (1791) di Wolfgang Amadeus Mozart. Divorata dall’ambizione del trono e colma di rabbia vendicativa contro Tito, l’inquieta figlia del defunto imperatore Vitellio è il vero motore di questo statico “dramma serio” per musica, trasognata nel delirio, sublime nel sentimento tragico della morte. Seguirà la Fantasia per pianoforte in do min. K 475 (1785) di Mozart, nei tempi Adagio, Allegro, Andantino, Più Allegro, Adagio. Di norma proposta come introduzione alla Sonata K 475, come suggerito dall’autore in una lettera, questa fantasia fu espressamente concepita per il fortepiano con dedica a Therese von Trattner, allieva del maestro dal 1782, secondo quanto riferì la vedova Constanze. Sarà poi la volta della cavatina di Giovanna “Sempre all’alba ed alla sera”, da Giovanna d’Arco (1845) di Giuseppe Verdi: svegliatasi da un sogno popolato da spiriti sia malvagi sia benevoli e recatasi come sempre alla cappellina della Vergine, dove ha trovato le deposte armi del re Carlo VII, l’eroina annuncia che intende combattere contro gli inglesi invasori del territorio. Il programma proseguirà con l’aria di Elettra “D’Oreste, d’Aiace”, da Idomeneo re di Creta (1781) di Mozart. Per voce dell’oracolo, Idomeneo deve rinunciare al trono in favore di Idamante che sposerà Ilia e poi regnerà in luogo del padre. Imprecando, la furente Elettra fugge.
La seconda parte del concerto si aprirà con “Ecco: respiro appena… Io son l’umile ancella”, da Adriana Lecouvreur (1902) di Francesco Cilea, dramma della grande attrice francese mirabilmente presentato fin dal suo primo ingresso in scena. Concepita ed eseguita al pianoforte da Roberto Corlianò, Reminiscenze di Tosca è una fantasia di temi dalla celebre opera di Giacomo Puccini che prelude all’ascolto di “Vissi d’arte”, romanza di toccante intensità dal II atto di Tosca (1900): incredula dinnanzi alla propria sventurata storia d’amore, la protagonista si rivolge supplichevole a Dio. La serata si chiuderà con Reginella (1917), musica di Gaetano Lama su versi di Libero Bovio. Questa canzone dolcemente malinconica narra di un amore che ormai appartiene al passato e di una ragazza che ha cambiato del tutto la sua vita: ora è diventata una sciantosa, frequenta ambienti raffinati, veste scollata e parla francese. Grazie alla grande Gilda Mignonette, che per prima la esportò all’estero, Reginella divenne subito un successo mondiale, una canzone speciale che merita un posto d’onore nella gloriosa storia della canzone napoletana.
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