Benevento – Doveva essere il match del riscatto quello del “Vigorito” di Benevento, ma non è stato così. Il Lecce è incappato in una Caporetto che segna irrimediabilmente il futuro di Francesco Moriero, la cui permanenza sulla panchina del Lecce sarà decisa nelle prossime ore dalla società capitanata da Savino Tesoro. Il Lecce ha mostrato ancora grossi limiti nella manovra offensiva apparsa lenta e nettamente prevedibile per la difesa del Benevento. A questo poi si è aggiunto un centrocampo che, dopo un primo tempo di sommaria resistenza, ha tirato i remi in barca ed è stato travolto dall’onda impetuosa della mediana del Benevento che con Di Deo, Vacca e Mancosu, a tratti imprendibile, ha conquistato ampie fette di campo sfaldando i reparti della squadra di Moriero.
La ciliegina sulla torta è stata poi quella di una difesa disattenta
Perucchini 4,5: comincia la partita salvando al 3’, con uno stile poco efficace, il colpo di testa di Di Deo. Sulla ribattuta poi il portiere ex Como rischia la papera ma per sua fortuna la palla attraversa lo specchio della porta senza insaccarsi. L’azione degli Stregoni in avvio è solo un preavviso della giornata orribile che Perucchini affronterà: il tiro dell’1-0 di Mancosu è debole ma il portiere non riesce ad evitare il gol seppur allungandosi alla sua destra. Al 21’ serve centralmente un Vinetot che era pressato dagli avanti campani e rischia la frittata. Al 45’ respinge frontalmente la sassata di Montiel favorendo il gol di Evacuo che ringrazia ed infila con un rasoterra. È tradito dalla barriera sul 3-0, che a sua volta lascia passare il tiro di Mengoni. Nella ripresa potrebbe raccogliere il pallone in fondo al sacco per altre tre volte ma ci pensano i legni ad evitare le altre segnature del Benevento. Cerca di aggiustare invano una partita compromessa con l’uscita al 42’ ad anticipare Campagnacci solo in area.
Bencivenga s.v.: solo 5 minuti per lui, non partecipa alla “dipartita” della squadra di Moriero.
(dal 5’ Nunzella 4: si ricorderà a lungo il duello con Campagnacci, con la seconda punta ex Reggina che lo salta 4 volte su 5. Deve ricorrere subito ai falli tattici ma la sua timidezza al cospetto dell’attaccante del Benevento è evidente. Il secondo tempo dovrebbe registrare il suo riscatto ma alterna ancora pochezza in fase di costruzione ed insicurezza nel contenimento degli esterni beneventani.)
Vinetot 4: oggi ha messo paura ogni qualvolta la palla era tra i suoi piedi. Peccato che la paura l’ha messa ai tifosi del Lecce. Al 21’ controlla male un passaggio di Perucchini rischiando di favorire Evacuo, non riesce a calibrare bene i suoi lanci che, usando un eufemismo del calcio degli oratori di una volta, sarebbero classificabili alla “Viva il parroco”. Cerca sempre di dar una mano sui calci piazzati offensivi ma anche lì è arruffone. Il Vinetot visto nelle ultime due partite fa rimpiangere Diniz.
Martinez 5: assiste, quasi impotente, al trionfo del gioco offensivo di Guido Carboni, subendo la verve offensiva di Montiel e Campagnacci sempre pronti a mettere in difficoltà gli avversari di giornata. Non riesce a dare sicurezza ad un reparto apparso oggi quasi derelitto, sempre in apprensione sulle palle inattive e quasi assente dal 20’ del ripresa in poi. Il campionato va avanti ma il Lecce continua ancora a subire.
D’Ambrosio 5,5: schierato a sorpresa a sinistra, passa al ruolo naturale di terzino destro dopo l’ingresso di Nunzella. È paradossalmente il meno cattivo del pacchetto arretrato, cerca timidamente anche di spingere superando la metà campo ma le sue azioni non fruttano benefici per lo spaesato attacco del Lecce, su questa direzione si muove la sua azione personale al 13’ dove riesce a rubar palla dopo una discesa solitaria, ma l’azione poi sfumerà. Ha la pecca però di gestire troppo il pallone a testa bassa senza cercare subito il servizio per il compagno meglio piazzato.
Parfait 5,5: lui, incontrista naturale, si trova spesso con la palla tra i piedi nella zona nevralgica del campo a cercare il passaggio per avviare l’azione d’attacco. Non è il suo ruolo ma nel primo tempo si disimpegna bene, non dimenticandosi però di rompere su Di Deo e Campagnacci. Col passare dei minuti riesce ad acquisire personalità e dai suoi piedi partono un paio di lanci interessanti per gli esterni che poi non sfruttano bene. Nella ripresa però, complice l’involuzione del Lecce e l’assenza degli schemi, viene travolto dalla furia degli Stregoni.
Salvi 5: passo indietro per una delle note liete del Lecce 2013/14. L’inizio è imbevuto della solita volontà che lo spinge alla lotta continua su ogni palla ma il dominio del Benevento lo costringe alla resa fin troppo anticipata, sancita dall’impossibilità per lui di contribuire in modo attivo alla fase offensiva. Nel secondo tempo è costretto alla sola rincorsa dei centrocampisti campani, inaugurata da una sanguinosa palla persa al 2’.
Melara 4,5: dà equilibrio alla fascia sinistra dello scacchiere di Moriero ma viola tutti gli insegnamenti impartiti dal trainer leccese in settimana: il suo gioco non è mai orientato alla velocità ed ai due tocchi. Si rende vittima di errori da scuola calcio, soprattutto nella ripresa, e cerca invano di riscattarsi con un paio di discese interessanti che però non vedono il contributo attivo del resto della squadra. Som e Zanon con lui hanno vita facile.
Bellazzini 4: agisce centralmente a supporto dell’unica punta Miccoli ma si estranea dal gioco aspettando una palla pulita che non gli arriva mai tra i piedi e che spreca ogni volta sbagliando il secondo tocco od incaponendosi al secondo dribbling. Ha potenzialmente tanta qualità, il suo contributo alla causa del Lecce potrebbe essere formidabile ma per ora ha lanciato alla piazza solo segnali negativi.
(dal 18’ s.t. Beretta 6: ha il merito di provarci, è buono il suo approccio grazie anche ad una difesa del Benevento ormai ubriacata di felicità dal risultato. Al 20’ della ripresa impegna Baiocco dal lato corto dell’area di rigore ed al 38’ realizza da solo un coast-to-coast dalla propria trequarti che però si conclude con un tiro alto. Ci ha messo almeno un po’ di verve. )
Ferreira Pinto 5: lento e prevedibile, non riesce a dare quel pizzico di tecnica che servierebbe al Lecce per presentarsi davanti a Baiocco. Sulla sua fascia ha il camerunense Som, avversario più fisico e veloce, ma da lui ci si aspetta la giocata spacca-partita che, anche oggi, non arriva. Serve un paio di volte bene Miccoli e cerca il tiro al volo al 16’ ma è poca cosa. Ha il parziale merito di sacrificarsi spesso al rientro in difesa ripiegando sulla formidabile asse Mancosu-Montiel.
(dal 18’ s.t. Zigoni 4,5: entra a mezzora dalla fine ma tocca pochissimi palloni, è facilmente controllato da Millesi e Mengoni e rimane ancora una volta a secco. Il suo apporto oggi verrà subito dimenticato.)
Miccoli 6,5: il capitano è l’ultimo ad abbandonare la nave incagliatasi ancora una volta sullo scoglio. Fa l’unica punta non avendo l’appoggio di Zigoni e rimane in ombra, non riuscendo ad avere la meglio sui tre avversari che gli sono dietro ogni qualvolta tenta di portar palla. È emblematica una scena sul 2-0 al 16’ della ripresa: Miccoli si trova da solo contro sei uomini da saltare al limite dell’area. Realizza il suo terzo gol in tre partite con una punizione dal lato sinistro dell’area di rigore al 27’ e potrebbe realizzarne due altri ma, sia dopo la discesa al 41’ che al 44’ su un tiro scoccato dal centro dell’area, trova le parate del portiere Baiocco che si ritaglia anche il suo spazio di gloria nel trionfo del “Vigorito”. È difficile chiedergli di più.
Moriero 5: con le scelte obbligate a causa della defezione di Bogliacino, è colpito subito dall’infortunio di Bencivenga che gli riduce le possibilità di errore. Il suo Lecce ha mostrato ancora evidenti limiti di costruzione di gioco soprattutto dalla trequarti in su e la mossa del doppio cambio Beretta-Zigoni sa tanto di mossa della disperazione di un allenatore il cui futuro è diventato molto incerto.
Gli avversari, Benevento:
Baiocco: 7
Zanon: 6,5
Mengoni: 7
Millesi: 6
Som: 6,5
(dal 21’ s.t. Agiey: 6)
Di Deo: 7
Vacca: 6,5
(dal 33’ s.t. De Risio s.v.)
Mancosu: 8
Montiel: 7,5
(dal 21’s.t. Espinal 6,5)
Evacuo: 7
Campagnacci: 7,5
All. Carboni: 8
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