Buon compleanno Lecce! Il ricordo di uno dei fondatori

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Sono passati 105 anni dalla nascita del calcio a Lecce (15 marzo 1908) e vogliamo commemorare questo importante anniversario condividendo con i nostri lettori i ricordi di Ettorino De Michele.

De Michele è stato il primo cassiere, portiere e capitano nella storia del Lecce e, nel 1992, scriveva così.

 “Nel lontano 1905, nella nostra città, non abituata ad assistere a manifestazioni di ogni genere di sport, si manifestò, per esclusiva volontà di pochi studenti del Liceo classico e dell’istituto tecnico, il desiderio di gareggiare in competizioni individuali e dare così sfogo alle proprie esuberanti energie.

Il punto di convegno era al viale della stazione ferroviaria dove la sera avvenivano gare improvvisate di corsa podistica veloce e di resistenza ed esibizioni di atletica varie. Primeggiavano in queste specialità Italo Bodini, figlio del sindaco di allora, Achille Tresca, Cesarino Semeraro, Vittorio Libertini, Ciccio Grosso, Alberto Greco, Osvaldo Marzano, Ottorino De Salvatore, Enrico D’Arpe, Uccio Tortorella, Gigi Varola. Da parte mia, insieme ad Achille Tresca, praticavo il ciclismo con molto profitto. In quello stesso anno, infatti, vinsi la prima gara “Tempi Nuovi” alla Villa Lo Re e giunsi buon secondo al giro delle “Quattro porte” nel giorno di S. Lucia.

Il suddetto gruppetto, non avendo a disposizione nessuna propria sede, continuò a riunirsi presso le singole abitazioni dove erano state impiantate delle piccole palestre. La passione per lo sport ormai cresceva sempre più ed ogni nuova disciplina veniva sperimentata con successo.

Col passare del tempo, il gruppetto aumentò di numero e di possibilità anche nello sviluppo pratico delle varie attività. Fu nel 1906 che la schiera degli appassionati si dedicò per la prima volta a calciare una palla di gomma. Giunse da Roma il figlio del vivandiere del 47° Reggimento Fanteria, Calvi, nominato “Molla” per la sua elasticità nelle movenze. Si formò una prima squadra di calcio che giornalmente si esercitava lungo lo spiazzo tra Porta Napoli e Porta Rudiae. Un giorno, casualmente, l’on. Giuseppe Pellegrino, trovandosi a passare, osservò la grande volontà di quei ragazzi e volle con essi parlare per offrire un tangibile incoraggiamento. Fece cedere dal Municipio, gratuitamente, l’esercizio della pista comunale (era stata abbandonata e vi avevano impiantato una vigna!) per dare modo ai giovani di praticare i giuochi. Spianammo la zone a lì continuammo a gareggiare.

Ad un certo punto pensammo di costituire, nel marzo 1908, una vera e propria società. Trovammo i dirigenti, fra gli altri io comm. Marangi, due insegnanti del Liceo e del Tecnico (Sordini e D’Oria), il rag. Pezzuto dell’Intendenza di Finanza. La sede era al viale Lo Re, angolo via Brunetti. Mettevamo un soldo ciascuno al mese, ma per l’equipaggiamento ognuno provvedeva per sé. La società era un palisportiva (ciclismo, podismo, ginnastica etc.) e perciò la chiamammo Sporting Club Lecce, sullo spunto di un nome trovato nell’arco che introduceva al campo.

Pensammo di organizzare anche una sezione per il calcio perché era uno sport nuovo. La maglia era rosso-nera: l’idea fu di Pippi Capozza che mandato a perfezionare gli studi in Svizzera, giocò nel Servette, che aveva appunto la maglia rosso-nera. Ci mettemmo pure una stella, ricordando il Casale. Un giorno del 1909, ancora disputavamo partite amichevoli (io ero portiere e capitano, oltre che cassiere e factotum della società), fummo sfidati da alcuni studenti gallipolini: in palio 15 lire. Andammo in treno a Gallipoli con i soldi per la sola andata, sicuri come eravamo di vincere. Ma lì avemmo la brutta sorpresa di trovarci di fronte oltre ai ragazzi del posto alcuni marinai inglesi, dei fusti. Perdemmo 3-0 e, mancando i soldi, dovemmo tornare a casa a piedi (37km)! Quando tornammo i nostri genitori ce ne dissero di tutti i colori. Ma il giorno dopo, a pomeriggio, ci ritrovammo  regolarmente al campo…

Nel ’10 partecipammo al 1° torneo regionale con Bari e P.Italia Taranto, che contavano su grossi elementi e marinai stranieri; i risultati non furono buoni ma sportivamente ci facemmo onore.

Quante difficoltà, quanti problemi, quanti sacrifici, quanta passione! Ettore De Michele”

BUON COMPLEANNO LECCE!

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