Bari – Lunedì 9 giugno alle 11, nella sala al piano terra del palazzo del Consiglio Regionale Pugliese, sito in via Capruzzi, il presidente del Consiglio, Onofrio Introna, presenterà alla stampa il progetto di record mondiale di permanenza subacquea, che Paolo De Vizzi affronterà a Santa Caterina di Nardò, dal 26 al 29 giugno.
Il trentanovenne sub manduriano tenterà di portare l’attuale limite di 50 ore in immersione ad una permanenza continuativa di 60-65 ore.
Un obiettivo estremo che supera il già elevato significato sportivo, perché oltre ad essere pugliese e ad avere scelto ancora una volta una sede pugliese – la spiaggia adiacente il porticciolo della cittadina salentina – Paolo De Vizzi è diversamente abile. Investito da un camion nel 1996, è semiparalizzato dal busto in giù. Ma in acqua la disabilità motoria si azzera: in mare a fare la differenza sono la volontà, la tecnica, la preparazione.
De Vizzi è già detentore di altri record. Il 18 giugno 2011 si immerge fino a 62 mt e 30 cm sotto il livello del mare. Il 30 giugno del 2012 si immerge e trascorre 20 ore giocando a dama con i suoi assistenti, mangiando frutta, andando in giro per i fondali con lo scooter subacqueo. Sott’acqua Paolo porta con sé la sua carrozzina ma la abbandona lontano da sé: lì non ne ha bisogno. La immerge proprio per potersene separare e dimostrare che il mare è in grado di restituire a chi ha problemi motori la bellissima sensazione di essere autonomo.
Il 2013 è l’anno di una nuova importante sfida! Superare il record di permanenza subacquea per normodotati: 32 ore, stabilito nel 2007 in Sicilia. Paolo fonda un’Associazione Sportiva Dilettantistica: “Il mare senza limiti” e, coadiuvato dallo staff dell’Associazione, comincia la sua preparazione fisica, mentale e logistica. Anche in questo caso viene affiancato da un team di medici, fisioterapisti, istruttori subacquei e amici che lo accompagnano e lo supportano in questo importante percorso. Si immerge venerdì 28 giugno 2013 e riemerge domenica 30 giugno, dopo 34 ore e 30 minuti di permanenza in acqua, superando gravi problemi di ipotermia e momenti di sconforto. Il record è battuto, Paolo ha superato anche questo traguardo.
“Questa esperienza mi deve portare come tutte le altre a superare i miei limiti, in quanto mettermi alla prova è l’unico modo che conosco per provare il gusto di tanta adrenalina e voglia di vivere. Non tollero assolutamente chi si lamenta, chi non mette tutto se stesso in quello che compie e vede il bicchiere sempre vuoto. La vita fa affrontata con il sorriso sulle labbra, altrimenti i problemi diventano giganti insormontabili. Ogni giorno molti mi dicono “ Paolo ma chi te la fa a fare?” ogni volta io rispondo “lo faccio anche per scoprire i limiti che il mio corpo riesce a raggiungere, migliorando inoltre la mia conoscenza interiore. Nonostante non sia il mio habitat naturale pare che il mio corpo inizi a considerare il mare come la propria casa e provo delle emozioni stupende, sensazioni di benessere in tutto il corpo, specialmente negli arti inferiori che non risentono più della rigidità neurologica. Nulla si ottiene senza sacrificio e senza coraggio, chi ha ragione ed è capace di soffrire alla fine vince sempre. La mia vita mi ha insegnato ad essere guerriero. Non bisogna mai arrendersi perche’ quando pensi che sia tutto finito è il momento in cui tutto ha inizio. Il messaggio che vorrei mandare a tutti nel mondo è : non abbattersi mai perché nulla è impossibile. I limiti sono nella nostra testa”.
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