Lecce – ‘Con la chiusura della palestra di via Caduti di Nassirya di Lecce, lo sport salentino rischia lo stallo totale’. È il grido d’allarme lanciato dalle associazioni sportive dilettantistiche leccesi che hanno così deciso di promuovere una manifestazione di protesta per la mattinata di martedì prossimo, 9 agosto.
Si tratta delle dieci società ‘Asd’ che fino al 31 luglio hanno svolto la loro attività (in tutto o in parte) all’interno del Palazzetto ‘S.Giuseppe da Copertino’ di proprietà della Provincia di Lecce. In partocolare i firmatari sono l’Asd Nike, Asd La Scuola di Basket, Asd Lecce Volley, Asd Accademia Perulli, Asd Delfino, Asd Accademia di Scherma, Asd Gsd, Asd Futsal Lecce, Asd Antares, Asd Time for Dance Salento.
“La goccia che ha fatto traboccare il vaso – scrivono in una nota le società sportive – è stata la determinazione dirigenziale con la quale, il 6 luglio scorso, l’ufficio Sport della Provincia ha comunicato la chiusura dell’impianto a partire dal 31 luglio. La decisione, priva di motivazione e intervenuta quando ormai erano abbondantemente scaduti tutti i termini utili per presentare domanda di utilizzo di qualsivoglia impianto sportivo pubblico, è caduta come una bomba in mezzo ad un campo di battaglia”.
Lo sport salentino, si sa, non attraversa un periodo florido, soprattutto dal punto di vista infrastrutturale, e così monta la protesta: “Siamo al limite del tollerabile – si legge ancora nella nota -. La maggior parte delle palestre scolastiche chiuse, i pochi impianti aperti oggetto di una inevitabile guerra tra poveri, dove troppo spesso ha la meglio chi ha le spalle coperte da tutele politiche. I politici, i dirigenti e gli amministrativi di turno hanno per anni ignorato la disponibilità dei rappresentanti dello sport, quelli che lo conoscono e lo vivono quotidianamente, ad aprire un tavolo di confronto e di studio delle soluzioni più efficaci da perseguire. Solo arroganza e immobilismo sono state le risposte ritornate ai mittenti”.
E nel bel mezzo di questa situazione denunciata arriva così la chiusura del palazzetto di via Merine. “Facile prevedere l’effetto domino – lamentano le Asd – che manderà in tilt il già sofferente mondo sportivo leccese. In particolare, le associazioni che qui vi operavano dovranno necessariamente chiedere di essere rimesse in termini per chiedere l’uso delle altre strutture provinciali o comunali, già sovraccariche per le attività di altre realtà sportive che, a loro volta, resterebbero senza sede. Le nostre richieste sono rimaste fino ad ora prive di riscontro: il Presidente Gabellone dapprima pareva aderire alla proposta di un tavolo di confronto, per poi lasciare che si arrivasse alla situazione odierna, con la ripresa delle attività sportive a dei campionati ormai alle porte e nessuna prospettiva di soluzione”.
Insomma, dal mondo sportivo locale si chiede a gran voce un po’ di attenzione. “Chiediamo il rispetto delle leggi e delle regole – conclude il comunicato – chiediamo di avere referenti degni di questo nome, politici ed amministrativi competenti ed attenti alla realtà che tiene nelle palestre e sui campi di gioco, e quindi lontani dalla strada, migliaia di giovani, realizzando quel progetto di salute, educazione, crescita morale e sportiva che lo Stato mette tra i primi obiettivi strategici. La Provincia di Lecce deve dire a chiare lettere cosa intende fare per evitare lo stallo totale del sistema sportivo leccese”.