Il sergente di ferro è stato richiamato per far rigare dritto una truppa derelitta come quella giallorossa. Franco Lerda ritorna dopo 9 mesi sulla panchina del Lecce ed il direttore Tesoro lo introduce così dopo aver ringraziato Moriero e Morello:” the show must go on, guardiamo avanti e anche inidietro. Con Lerda-bis si riparte, il punto a nostro favore è la conoscenza reciproca e ricordo a tutti che l’esonero dell’anno scorso è imputabile a fattori non sportivi”.
Un ritorno senza pepe– La parola è poi passata al tecnico di Fossano che, impeccabile, ha risposto alle domande dei giornalisti riguardanti il suo ritorno in Salento.
Dopo un prevedibile prologo affidato al saluto di Francesco Moriero: “Abbraccio Francesco Moriero, non è una frase di circostanza ma conosco Francesco e so quanto ci teneva Moriero a questa causa”, l’attenzione si è subito spostata sui perché del ritorno in giaalllorosso:”Questo è il mio mestiere, so bene che qui ci sono i presupposti. Mi sento meglio rispetto al primo arrivo in giallorosso, conosco voi, conosco i calciatori, a Lecce c’è un percorso che devo portare a termine. La scelta di Lecce è dettata da ovvia razionalità ed un pizzico di orgoglio personale a seguito dei fatti dell’anno scorso. Ci tengo a chiarire comunque che non cerco rivincite.”
Una rosa da conoscere– Il discorso si è poi spostato sull’aspetto prettamente tecnico: “conosco poco la rosa a mia disposizione, a parte Diniz, Petrachi e Bogliacino. So i curricula degli altri ma dobbiamo ripartire da un reset totale. Tecnicamente siamo una squadra valida e possiamo guardare al futuro con prospettive importanti”. Il momento non è dei migliori ma il tecnico piemontese ha già la ricetta: “Ora abbiamo una rosa limitata ma non dobbiamo piangerci addosso. Dobbiamo lavorare per migliorare sia sul piano fisico che soprattutto su quello psicologico, perché secondo me una squadra a 0 punti dopo quattro giornate ha bisogno di lavoro soprattutto sul piano psicologico”.
Serenità e realismo – Il futuro per Lerda è da decifrare soltanto nel breve periodo: “ho un programma di rilancio basato sul lavoro a partire dal totale reset. Non faccio proclami, il mio obiettivo ora è solo Perugia e dobbiamo essere ottimisti ma realisti”. Il tecnico fossanese incentra tutto soltanto sulla ricetta del lavoro: “L’anno scorso pensavamo già di essere chissà cosa, ma è andata come è andata. Le ambizioni non danno punti, la nostra medicina deve avere gli ingredienti della serenità e del realismo.”
Zero condizionamenti– Lerda non ha paura del Girone B: “ho fatto la Serie C1 col Pescara ed ho capito che le differenze sono solo ambientali, anche nel girone del Nord ci sono le squadre forti. L’essere forte però non ti esonera dalle figuracce, per esempio la Cremonese domenica scorsa ha perso col Savona neopromosso. Le differenze sono solo ambientali, un conto è giocare a San Marino, un altro a Pagani”. Per il neoallenatore il Lecce non deve guardare alla vetta, che è occupata oggi dal Pisa e dal Pontedera a quota 10 punti:”Non dobbiamo guardare la classifica, bisogna solo far quadrato e pensare alla partita di Perugia”. La formula del campionato, senza retrocessioni e con playoff fino alla nona in classifica potrebbe aiutare il Lecce: “Questa formula ci può aiutare ma dobbiamo pensare a togliere lo 0 dalla classifica, tra un mese tireremo poi le prime somme pensando anche a qualche ritocco assieme al direttore”.
La conclusione si affida poi alla tattica ed alla condizione degli infortunati illustri:”Ho un’idea tattica ma prima di tutto devo riuscire ad esaltare le condizioni di Miccoli, che verrà valutato nei prossimi giorni anche se l’esame di oggi non ha rilevato lesioni, e Bogliacino”.
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