Il Lecce è a caccia di conferme dopo il ritorno alla vittoria di domenica scorsa contro la Paganese. A tastare il polso della squadra di mister Lerda, risvegliatasi dal buio totale a in terra campana, ci sarà il Gubbio. La compagine umbra sulla carta può sembrare un avversario alla portata ma, nonostante i 4 punti in 6 partite che gli valgono il 13° posto in classifica, prendere sottogamba l’impegno sarebbe deleterio viste le insidie nascoste tra le file dei rossoblù.
Toccata e fuga in cadetteria – La storia recente della squadra eugubina è segnata dai trionfi delle stagioni 2009-2010 e 2010-2011, annate che hanno portato in un baleno i rossoblù dalla C2 alla Serie B. La scalata della compagine umbra coincide con l’arrivo in società di Gigi Simoni nel ruolo di direttore tecnico, gran conoscitore di calcio a cui la città umbra deve tanto. La stagione 2009-2010, con in panchina Vincenzo Torrente (altro allenatore che deve il suo successo al periodo a Gubbio) ha visto il Gubbio capitalizzare al massimo il terzo posto della regular season con la vittoria dei playoff raggiunta grazie ai successi nei doppi confronti con Fano e San Marino. Il bello però deve ancora venire: la stagione 2010-11 entra negli annali del calcio umbro grazie alla cavalcata dei rossoblù che, guidati ancora da Torrente in panca e da Boisfer, Donnarumma e Galano in campo, sbaragliarono la concorrenza e dominarono il campionato di Prima Divisione. Il successo dei “Torrente Boys” proiettò gli eugubini in cadetteria, raggiunta solo nel lontano 1947-48. L’avventura in B è pero analoga a quella di fine anni Quaranta: il Gubbio, dopo una partenza niente male nonostante l’addio di Torrente (sostituito con Pecchia), ritornò in terza Serie dopo un mesto 21° posto. La scorsa stagione, la prima dopo l’addio di Gigi Simoni del 26 maggio 2012, ha visto il Gubbio raggiungere una salvezza con qualche patema grazie alla vittoria di Andria nella penultima giornata di campionato. Nello scorso campionato si è visto anche il ritorno del derby tra gli eugubini e il capoluogo Perugia, sfida che però ha registrato sempre la vittoria del Grifo, impostosi sui rossoblù sia nella scorsa stagione (2-0 al “Curi” e 2-3 al “Barbetti”) che nell’avvio della stagione corrente (2-1 al “Curi” alla seconda giornata, esordio stagionale degli eugubini a causa del riposo).
Un rapporto speciale – La conclusione della scorsa stagione ha preceduto una singolare iniziativa della società umbra finalizzata a concertare un buon livello di calcio con una gestione economica più che sana. Il Gubbio ha stretto un protocollo d’intesa con il Parma finalizzato a valorizzare i giovani calciatori e le seconde linee della società ducale, insieme a qualche elemento promosso dal settore giovanile della stessa squadra umbra. L’accordo, di durata biennale, semplifica notevolmente l’operato del d.s. Giammarioli che, a seguito del massiccio arrivo di calciatori provenienti dall’Emilia, ha acquistato soltanto lo svincolato attaccante Longobardi ed il difensore Ferrari dal Renate. C’è da dire, a onor del vero, che la formula di transizione del campionato 2013-2014 (senza retrocessioni, come spesso ricordato) incentiva le società a valorizzare giovani elementi a basso costo. A corollario dell’accordo c’è stato anche il ritiro della squadra di Donadoni a Gubbio e l’amichevole precampionato tra le due compagini al “Pietro Barbetti”, finita 0-3 per i ducali.
Avvio difficile – Proprio la partnership con il Parma ha consegnato all’allenatore Cristian Bucchi, ex punta di indubbio valore, una squadra camaleontica partita a singhiozzo in campionato; il Gubbio, infatti, deve ancora centrare la prima vittoria in campionato. I 4 punti della compagine eugubina provengono infatti da altrettanti pareggi contro Salernitana, Prato, Viareggio e Benevento. Proprio contro la squadra sannita, indicata da molti come potenziale battistrada del campionato, il Gubbio ha dato prova di tanta compattezza andando a riprendere sul 2-2 gli Stregoni passati in doppio vantaggio con Evacuo e Campagnacci. Alla bella prova contro il Benevento è pero seguito lo scivolone interno di mercoledì nel recupero contro il Grosseto, finito 0-1 per i maremmani. Bucchi schiera i suoi uomini con un 4-3-3 di stampo offensivo e che fa del gioco sulle fasce la sua forza. Gli elementi più interessanti, coordinati dal mediano faro e allenatore in campo Rodrigue Boisfer, provengono proprio dalla grande “pescata” nel mare di calciatori del Parma: Giuseppe Caccavallo, attaccante esterno ex enfant prodige del Lecce, Michele Moroni e Federico Di Francesco, centrocampista ed ala entrambi diciannovenni, e Nicola Malaccari, centrocampista jesino ventunenne, sbarcato l’estate scorsa a Gubbio dall’Avellino.
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