Esiste il calcio dei grandi numeri, del denaro, dei terreni di gioco con l’erba rasata come fosse l’opera d’arte più preziosa, il calcio delle televisioni e dell’arrivismo.
Poi esiste il calcio del cuore, della terra, del sudore, del sangue “sputato” per raggiungere ogni singolo obiettivo, il calcio di chi ama il calcio, il calcio di chi crede nei sogni, ed è quello giocato e sofferto tra mille e ancora mille difficoltà: economiche, logistiche e lavorative.
Ed è lì che si vede il vero amore per la sfera che gira impazzita fino ad infilarsi nel sette avversario e vedere gioire migliaia di occhi, che si gonfiano d’emozione insieme con i propri.
L’ASD Novoli vince il campionato di Prima Categoria con una giornata d’anticipo e rende vana la vittoria del Galatone che vedeva la speranza, di riuscire ancora ad evitare i Play Off, ridotta al lumicino.
S’impone in casa il Novoli contro la Gioventù Campi, un grande avversario che ha onorato nel modo migliore la gara, giocandosi tutti i minuti come fossero un intero campionato, anche perché i campioti o campiensi che dir si voglia, erano ancora in ballo per raggiungere i Play Off.
Grande prova di carattere quella del Team allenato da Mister Schipa che ha sempre rispettato tutti gli avversari e non ha mai temuto nessuno.
La gara contro il Campi è stata una vera e propria finale davanti ad un pubblico eccezionale che ha gremito gli spalti del “Toto Cezzi” colorandolo di rossoblù.
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La partita è condizionata dal caldo estivo, il barometro segnava i 28 gradi ma il sole con il vento di scirocco pungeva come fossero 35 i gradi.
Il primo tempo termina sul risultato di 0-0, nonostante i padroni di casa sembrano avere la marcia in più.
Le motivazioni ci sono da ambedue le parti, ma di fronte ad un pubblico così numeroso e importante come non se ne vedono in queste categorie, i rossoblù si sentivano come su un trampolino di lancio, pronti a prendere il volo verso la vittoria. C’è da segnalare, comunque, che la squadra di Schipa ci prova in almeno tre occasioni ma la sfera sembra non voler varcare la linea bianca avversaria. Alla fine del primo tempo la terra battuta del campo di Novoli sembra infuocata e nonostante gli innaffiatoi continua ad ardere, un po’ come l’umore dei novolesi che attendono con ansia l’urlo liberatorio del triplice fischio finale.
Basterebbe anche un pareggio, ma l’armata rossoblù rientra in campo decisa a chiudere il difficile incontro e inizia a macinare gioco. Diverse le occasioni create da Franza, Caraccio, Quarta ed Epifani, ma la palla sembra avvelenata e non vuole entrare. Il Campi difende con ordine e riparte.
La grande gioia, che aleggia nell’aria, arriva come nelle favole più belle e si stampa sul piede di capitan Epifani, un novolese verace, il cagnaccio del centrocampo, il gladiatore rossoblù, che non sbaglia e batte l’estremo difensore del Campi a circa un quarto d’ora dalla fine dell’incontro, che termina dopo cinque minuti di recupero.
Il cielo di Novoli, da blu limpido, si colora di rossoblù e dopo un anno di purgatorio forzato, il Novoli ritorna in quella categoria che l’anno prima gli era stata scippata da arbitraggi alquanto discutibili.
Al triplice fischio finale, fiumi di spumante e d’acqua hanno contribuito a rendere “folcloristica” la festa dei protagonisti. Grande gioia dei novolesi che dal primo all’ultimo minuto hanno incitato la squadra, scoppiando, alla fine, in un urlo liberatorio.
I calciatori hanno festeggiato a centrocampo, chiamati ad uno a uno, all’americana, da speaker d’eccezione tra cui Dario Sanghez e Raffaele Pappadà, la voce del Salento, che hanno omaggiato i colori rossoblù con la loro presenza. Coppa alzata al cielo e tanta, tanta, gioia dopo tanto lavoro.
Nelle parole del Presidente Sebaste tutta la contentezza e l’orgoglio di una vittoria voluta: «Grande vittoria, meritata dopo tanti sacrifici, ora pensiamo a goderci questo momento. Ma prometto che non finisce qui; vogliamo l’Eccellenza».
La piazza di Novoli merita grandi gioie e soddisfazioni, con un pubblico così si può solo volare.
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