Il Lecce termina il campionato al secondo posto in classifica, piazzandosi tre punti sotto il Trapani, che vola in serie B, meritatamente. D’altronde l’undici di Boscaglia ha fatto solo il suo dovere, quello che il Lecce non ha saputo fare assolutamente.
Ora la squadra giallorossa deve raccogliere i cocci di qualcosa che si è frantumato, rischia anche Toma, che sembra in bilico e nelle prossime ore potrebbe saltare. Circolano tanti nomi ma al momento attendiamo di sapere notizie ufficiali e non ufficiose. Il Lecce deve “incollarsi” e prepararsi ai Play Off. Nelle semifinali la squadra giallorossa affronterà la Virtus Entella, con l’incontro di andata a Chiavari il 26/5 e il ritorno a Lecce il 2/6.
Eppure oggi era iniziata nel migliore dei modi. Un due e tre, partenza e la Cremonese si portava in vantaggio sul Trapani. Uno schioppo di secondi e Bogliacino portava in vantaggio i giallorossi, facendo toccare la serie B con un dito ai propri tifosi. Poi un vortice di emozioni dal tabellone che segnalava il risultato di Cremona, uno dietro l’altro finisce 3-3 il primo tempo tra siciliani e lombardi. Il Lecce termina la prima frazione in vantaggio per uno a zero e vede la promozione diretta.
Nel secondo tempo l’involuzione dei salentini che sembrano trasformarsi da leoni in agnelli che si immolano all’altare dell’avversario.
Una pena per i tifosi, che vedono prima il pareggio di Girasole e poi il vittoria di Pesenti a 5 minuti dal termine che funge da scivolo verso l’abisso della lotteria dei Play Off.
Questa volta non la prendono bene i tifosi e a fine gara non perdonano, cacciano via anche il capitano che porgeva loro la maglia.
Intanto il Trapani legittimava la vittoria del campionato vincendo a Cremona per 4-3.
Termina così per ora il campionato del Lecce. Finisce nella contestazione.
Sull’esonero di Toma, ci sentiamo di scrivere che a questo punto della stagione non servirebbe a nulla.
Una cosa è certa, Lecce e i suoi tifosi non sopporterebbero mai un altro anno di Lega Pro. Oggi si pagano gli errori di una stagione in cui si è sempre atteso tanto a capire cosa fosse necessario per risolvere i problemi. Toma sicuramente non sarà il vate di Maglie, ci sembra riduttivo però additarlo come colpevole di un qualcosa che se, accade, ha radici molto lontane e profonde.
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