Castellammare di Stabia (Na) – Carattere e ostinazione nell’inseguimento dell’obiettivo pieno. Il Lecce espugna il “Menti” di Castellammare di Stabia e si rialza dopo il passo falso della prima giornata. A firmare lo 0-1 di misura è stato il gol di Romeo Papini, gol di rabbia e forza raggiunto dopo un primo tempo dove “ai punti”, o forse anche di più, il Lecce meritava di più.
I salentini, forti dei due legni colpiti da Checco Lepore, hanno capitalizzato la leggera superiorità sul piano delle occasioni. Leggera, appunto. I padroni di casa, incerottati a centrocampo, hanno punto più volte ma le parate di Perucchini hanno chiuso la porta alle velleità di rimonta. I due gol annullati a Ripa e Gomez sono stati gli unici sussulti stabiesi della ripresa, dove il Lecce si è prima complicato la vita con l’espulsione di Liviero e poi ha retto bene la pressione arretrando il proprio baricentro.
Perucchini 7: Si prende a suon di parate la maglia da titolare, sfruttando appieno i guai occorsi a Max Benassi prima della partita. Splendido per tempismo il tuffo sull’arcobaleno di Arcidiacono al 27’, maestoso il riflesso, sempre sull’ex Martina, in conclusione di primo tempo. È sicuro sulle palle alte e nel finale inchioda a terra un pallone velenosissimo scagliato da Contessa. Mezzo voto in meno per un’uscita non perfetta su uno spiovente al 73’, errore che poteva costare caro. Primi appunti per il tecnico.
Lo Bue 6: L’avversario di giornata, Pietro Arcidiacono, è un osso duro, ma lui ne limita al minimo gli effetti almeno sulla fascia di competenza. Aiuta il reparto e si muove bene con i compagni.
Camisa 6,5: Comincia in sicurezza, metabolizzando la sfuriata della Juve Stabia, e continua la partita senza andare in affanno, anche per la scelta, forse volontaria, della squadra stabiese di optare per lunghi lanci per Ripa, prontamente controllato dal duo difensivo candidato alla titolarità.
Freddi 6,5: Sicuro, puntuale e sempre presente nel cuore dell’azione offensiva avversaria. Sulle palle alte il Lecce soffre poco. In più, le imbucate centrali dell’attacco stabiese guidato da Ripa sono state ridotte ai minimi termini.
Liviero 4,5: Complica malamente una partita dove tatticamente non va mai sotto i sussulti di Nicastro e Cancellotti, lontani dalla zona calda per i cross. “Spende” la prima ammonizione per un fallo tattico, cade in un errore simile anche in occasione del secondo giallo, quando strattona in ritardo l’avversario sotto gli occhi del direttore di gara. Fa correre un brutto rischio.
Lepore 7: I due pali colpiti gridano vendetta. Oltre le occasioni fallite per pochi centimetri, l’intensità e la costanza di rendimento nelle due fasi è un segnale importante lanciato a mister Asta. Di precisione il primo, con il mezzo esterno che si stampa sul montante sinistro, di potenza il secondo, colto con una bordata paurosa di prima su respinta della difesa. Nella ripresa, quando il gioco si fa duro, va a fare (sic!) legna ripiegando sulla difensiva, facendo scudo a Lo Bue. Un Lepore così non può essere lasciato fuori.
Papini 6,5: Il primo gol che vale punti in questo campionato non poteva non essere quello di Romeo Papini. Dopo il sanguinoso errore con l’Andria, la rete rabbiosa, raggiunta con la percussione a testa bassa in area prima del piatto, è quasi un personale riscatto che simboleggia anche la mission giornaliera del Lecce. Finisce con i crampi a causa della doppia cifra alla voce ‘chilometri percorsi’.
Suciu 5: Un’altra nota stonata della vittoria odierna. Tocca pochi palloni, è avulso dal gioco (soprattutto offensivo) e quando prova a imporsi sbaglia troppo.
Surraco 5,5: Inizialmente mette molto in difficoltà la Juve Stabia con i suoi movimenti tra le linee, ma l’arretramento di baricentro imposto da Ciullo lo annulla un po’ in fase offensiva. Aiuta molto i tre compagni di mediana e, dopo l’espulsione di Liviero, viene sacrificato per rinforzare la difesa.
(22’ st Beduschi 6: Gestisce con sicurezza gli assalti di Vella, cliente scomodissimo, posizionandosi a sinistra. Altri grattacapi per Asta, il ragazzo conferma sempre più il rendimento esponenziale della scorsa stagione.)
Moscardelli 6: La via per la forma migliore prosegue senza intoppi. Prova un tiro da distanza siderale beccandosi i fischi del “Menti”, si scambia spesso i compiti con Curiale, questa volta servito dal Mosca in più occasioni. Al 43’ il suo unico sussulto di giornata è parato da Russo. Dopo il gol di Papini, paradossalmente, sembra tarantolato. Copre tutto l’arco offensivo, si prende il pallone in difesa e con percussioni solitarie preoccupa spesso gli avversari.
(33’ st Gigli SV)
Curiale 5,5: Più nel vivo della partita rispetto al debutto con l’Andria, ha però sul groppone il peso dell’occasione sbagliata al 13’, quando indugia un po’ troppo nell’approssimarsi all’area avversaria, permettendo così il recupero a Migliorini. Si crea da solo un’altra occasione al 21’, ma non trova la battuta al momento giusto. Esce infortunato, si attendono i riscontri.
(42’ Doumbia 6: Dopo l’estate della discordia, passata con attorno le sirene del calciomercato, rientra in campo con la casacca del Lecce per sostituire Curiale. La natura della partita, spigolosa e prettamente giocata a centrocampo, non gli permette le solite autostrade che tanto fanno male in campo aperto. Dopo il “rosso” a Liviero, partecipa attivamente alla lotta con le unghie e con i denti per tenere il punteggio, disputata da centravanti atipico. Non saranno gol, ma contano allo stesso modo. )
All. Asta 6,5: Le assenze di De Feudis e Salvi non permettono particolari alchimie tattiche a centrocampo, reparto parso più in affanno con l’Andria. Gestisce bene le prime fasi non snaturandosi e il buon rendimento premia i suoi ragazzi. Rischiosa ma vincente la mossa di Gigli per Moscardelli per chiudersi totalmente nelle battute finali della partita con un arcigno 5-4-1.
Gli avversari: Juve Stabia
Russo 6
Cancellotti 5,5
Polak 6
(34’ Liotti 6)
Migliorini 6
Contessa 6
Nicastro 5,5
(17’ st Gomez 6)
Carrotta 6
Obodo 6,5
Arcidiacono 6
Ripa 6
Gatto 5,5
(14’ st Vella 6,5)
All. Ciullo 5,5