Krstovic si presenta: “Ho scelto subito la maglia numero 9, mi manda Vucinic”

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Lecce – L’arrivo dell’acquisto più pagato del mercato estivo porta il nome di Nikola Krstovic. L’attaccante montenegrino ha già infiammato i suoi nuovi tifosi grazie al gol del pareggio a Firenze. Il responsabile dell’area tecnica Corvino lo ha presentato alla stampa, queste le dichiarazioni: “Siamo qui oggi per presentare Krstovic, soprattutto, un attaccante. Quando si parla di punte, io ho il focus puntato addosso. Ho il peso di sbagliare il meno possibile in tema di attaccanti. In tre anni, le prime punte che sono arrivate qui hanno portato in dote più di 50 gol. Tra i 40 e passa di Coda e gli 11 tra Ceesay e Colombo. Quando si parla di attaccanti, la sostenibilità conta poco. Può accadere di spendere tanto e prendere attaccanti che portano pochissimi gol. Abbiamo fatto i conti con la sostenibilità. Anche in Primavera abbiamo portato in dote un attaccante come Burnete con 22 gol”.

Stiamo iniziando un altro ciclo sia con la prima squadra che con la primavera. Oggi presentiamo l’attaccante del nuovo ciclo: Krstovic. Non è un parto concepito negli ultimi momenti, è stata una gestazione lunga. Individuare un profilo con potenzialità e compatibile con la sostenibilità, non è semplice. Lo abbiamo seguito tanto tempo anche perché è extracomunitario. Lo abbiamo avvicinato con delle call, anche per fargli capire chi siamo e cosa c’è in questa terra“.

È un 2000 e ha già numeri importanti. Siamo felici perché anche lui è felice. Il Montenegro mi ha sempre dato grandi soddisfazioni. Si dice che non c’è due senza tre. Pertanto dopo Vucinic e Jovetic, ecco Krstovic. Vi racconto un aneddoto. Vucinic mi ha detto, Direttore Krstovic è forte. A Vucinic ho detto che avrei dovuto pagarlo 10 milioni e Mirko mi ha detto prendilo lo stesso. In realtà, Krstovic è stato pagato 3,8 milioni”.

Prende la parola Krstovic per rispondere alle domande dei giornalisti:

A quale attaccante chi ti ispiri? “Sono molto contento di essere qui. I miei idoli sono Vucinic e Ibrahimovic. Quando sono arrivato ho chiesto subito di prendere la maglia numero 9″.

Sui gol e sulla prolificità: “Sono un calciatore giovane, ho bisogno di tempo e di giocare con continuità. Nella mia precedente esperienza, il cambio di allenatore e lo spirito di squadra mi hanno dato la possibilità per fare tanti gol

Quali emozioni all’esordio: “Sul gruppo whatsapp di alcuni amici, mi dissero che avrei fatto gol. Sono arrivato venerdì sera, sabato ho fatto allenamento. Mi sentivo strano, provavo tante emozioni. Mister D’Aversa mi ha detto entra e ho fatto gol. È stata un’emozione stupenda. Il nostro pubblico è stato spettacolare”.

Sul programma di allenamento: “Sono venuto in Italia il venerdì e sono tornato il sabato. Il mister mi ha mandato il programma di allenamento. Mi sono allenato dalle tre alle quattro ore. Sabato mi sono allenato con i compagni e credo sia andate bene”.

Su Vucinic: “Ho parlato con Vucinic. È stato il primo che mi ha scritto. Mi sono sentito prima con lui, poi anche con il Direttore. Tutti mi hanno convinto per venire qui e sono felice”.

Sul l’amalgama con il gruppo: “Prima della partita, abbiamo fatto un’ora di riunione. Abbiamo visto come si muovono gli esterni offensivi. L’area era intasata, allora sono venuto più verso il centro per poi sorprendere i difensori ed è andata bene”.

Cosa significa giocare in serie A?: “il campionato italiano per me è il migliore. il Direttore mi ha sempre entusiasmato. Nella mia ultima call, ho detto al mio agente di voler andare a Lecce. Spero di fare bene”

Cosa pensavi del gol all’esordio?: “per un attaccante è molto importante segnare. Sono felicissimo così come la mia famiglia. Tutti mi hanno dato le motivazioni per fare bene. Il primo gol non lo avevo sognato così

Che sensazioni ti ha dato la tifoseria giallorossa?: “Ho già avvertito il calore del pubblico e dei tifosi. Ieri sono andato a fare la spesa e la gente mi ha mostrato subito calore. È bello essere qui perché ho già capito cosa significhi

Sui compagni di reparto: “sono stati tutti fantastici. Mi hanno accolto in maniera eccezionale. L’atmosfera nello spogliatoio è fantastica. È un bel gruppo”. La promessa?: “no, preferisco non dire nulla e far parlare il campo”.

A margine della conferenza stampa, ha preso la parola il Responsabile dell’Area Tecnica Corvino: “Dopo quello che abbiamo fatto, ci sarebbe poco da fare. Intanto siamo riusciti a mantenere la squadra più giovane del campionato. Annoveriamo sette ragazzi dello scorso anno, figlio del lavoro con la Primavera. Siamo orgogliosi di aver costruito tutto questo. Abbiamo portato a casa calciatori titolari. Abbiamo messo in piedi un patrimonio tecnico. Quanto abbiamo fatto è figlio del lavoro fatto e di una cessione importante. Non so se riusciremo a fare qualcosa da qui alla fine. Bisogna tenere conto della sostenibilità e dell’equilibrio di spogliatoio. In un club di provincia, c’è necessità di coinvolgere tutti. È vero che può andare via Di Francesco, è vero pure che Strefezza può fare l’esterno. È importante la rotazione, la sostenibilità e l’equilibrio

Su Maleh: “lo sforzo di un’area tecnica è quello di tenere conto non del singolo bensì del reparto. Come direttore sportivo, sono il Direttore in attività con più gare in serie A. Quest’anno, soprattutto per le squadre che lottano, il livello si è alzato di molto. A tal punto che le grandi fanno fatica. Questa cosa l’ho capita dalla società e sui patrimoni. Il Genoa con un acquisto ha pareggiato quando noi abbiamo speso per tutta la rosa. Secondo me, un centrocampo con sette calciatori può essere determinante. Oggi chi non gioca non è un acquisto sbagliato o non è all’altezza, è solo un più indietro rispetto agli altri. Maleh è calciatore figlio di un reparto. Bisogna cercare di sbagliare il meno possibile. Maleh non è sul mercato, se la gioca. C’è qualcuno più avanti. Persson è stato richiesto e sta a Vitesse per le visite mediche”.

Sull’attacco: “Quest’inverno abbiamo assistito ad una continua richiesta di far giocare Burnete. Oggi Burnete è in prima squadra. Se abbiamo fiducia in un Colombo perché non avere fiducia in Burnete? Tutto è migliorabile ma ci vuole tempo e denaro. Almqvist non siamo ancora riusciti a fare una trattativa. Non appena possiamo trattare con il club russo saremo più precisi”.